Italia

3° RAPPORTO SUI DIRITTI DELL’INFANZIA: 2 MILIONI DI BAMBINI POVERI IN ITALIA. PEDO-PORNOGRAFIA ANCHE VIA CELLULARE

Sono circa 2 milioni in Italia i bambini che vivono in situazione di povertà, soprattutto nel Sud Italia. Tra i 450 e i 500.000 sono costretti a lavorare e circa 1 milione sono vittime di violenza “assistita”, cioè testimoni di abusi e maltrattamenti ai danni di fratelli e madri. “Allarmante” è la diffusione, anche a causa dell’uso del cellulare, del mercato della pedo-pornografia on line. Sono alcuni dati che emergono dal 3° Rapporto – reso noto oggi – su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia” redatto dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dei bambini, un network di 62 organizzazioni – tra cui la Caritas italiana – coordinato da Save the Children, nato per monitorare il grado di rispetto della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata dall’Italia nel 1991. Il rapporto, in 122 pagine, analizza le politiche e la legislazione italiana, le risorse, gli standard di vita dei bambini, lo sfruttamento economico e sessuale, le violenze sui minori e il sistema della giustizia minorile. Il Gruppo di lavoro chiede “risorse e politiche destinate alla tutela dei minori, l’istituzione di un Garante nazionale per l’infanzia” e “maggiori tutele, interventi e misure in favore di un numero crescente di bambini in povertà, vittime di sfruttamento lavorativo e sessuale o di violenza ‘assistita’”.

Nel capitolo curato dalla Caritas italiana sulla condizione dei bambini e adolescenti poveri in Italia risulta che un terzo dei minori poveri vive nel Sud Italia, dove è povero un bambino su tre, soprattutto in Sicilia (che ha il 41% di bambini poveri). “La povertà infantile – commenta Arianna Saulini, coordinatrice del Gruppo di lavoro – continua ad essere un fenomeno poco conosciuto ma non per questo meno rilevante nella gravità e diffusione sul territorio nazionale”. A questo proposito si raccomanda la realizzazione di “rilevazioni e ricerche adeguate” per monitorare meglio il volto della povertà infantile, la promozione di “scelte legislative e di spesa sociale, non una tantum, che siano un reale sostegno ai minori e alle loro famiglie”. Riguardo alle vittime di sfruttamento sessuale e pedo-pornografia il rapporto denuncia “l’allarmante diffusione della pedo-pornografia on line attraverso i cellulari” che consentono di scambiare immagini e video. Inoltre tra i giovani, “è frequente la tendenza a riprendere e inviare immagini relative alla propria vita privata, tendenza che incrementa il mercato della pedo-pornografia in rete”. Tra “i fenomeni più gravi”, si legge nel rapporto, quello della violenza “assistita” tra le mura domestiche, anche se purtroppo, “si tende a minimizzare il danno che può procurare a breve e lungo termine”.

Sir