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ASSEMBLEA CEI; MONS. BETORI: LA CHIESA NON È COLPEVOLE DEI SINGOLI CASI DI PEDOFILIA

“La Chiesa non può essere colpevole di un reato commesso da una singola persona”. Così mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, ha risposto ai giornalisti, in merito ad una notizia apparsa oggi sulla stampa, che riferiva di un risarcimento di un sacerdote di Agrigento nei confronti di una vittima di episodi di pedofilia. “Non è la diocesi – ha precisato il segretario generale della Cei ai giornalisti, nel corso della prima conferenza stampa della 57ma Assemblea generale dei vescovi italiani – che rimborsa la vittima, è il sacerdote che dà un rimborso per un atto, e in casi del genere non riteniamo che ci sia un rapporto tale per cui noi siamo i garanti dei comportamenti di assistenza dei sacerdoti”. “Ciò non significa – ha precisato Betori – che siamo distanti dalle vittime e dalle loro famiglie, né che rimaniamo inerti per la prevenzione di questi crimini o non indichiamo ai vescovi di perseguire i sacerdoti o altri ministri di culto incorsi in questi crimini così gravi, secondo le indicazioni della Nota della Congregazione della dottrina della fede in materia. Siamo pronti, inoltre, a prestare la nostra collaborazione con le istituzioni pubbliche, quando si prendono provvedimenti civili o penali, con attenzione, delicatezza e discrezione per le persone coinvolte – alcune delle quali risultano poi innocenti – soprattutto nella fase istruttoria”.

La legislazione canonica, ha ricordato Betori, “comporta l’estromissione dallo stato clericale” per i preti che hanno commesso questi reati (segue). Per quanto riguarda l’annunciata messa in onda di un documentario della Bbc sui preti pedofili, “nessuna censura”, ha detto Betori, “soltanto un problema di contenuti. E’ un documentario che non risponde a verità”, ha osservato il segretario generale della Cei citando un dato per tutti: “Viene attribuita la responsabilità di un documento del 1962 all’allora cardinale Ratzinger, che a quell’epoca non era cardinale, era semplicemente don Joseph Ratzinger, e non può essere il responsabile di un documento emanato da una Congregazione di cui diverrà presidente 19 anni dopo”. “Nessuno vuole emettere censure”, ha dichiarato Betori: “Ci auguriamo soltanto che, qualora questo documentario venga trasmesso, ci sia una presa di distanza da tutte le falsità che esso sembra presentare al suo interno”.

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