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ANIMALI: QUASI 7 FAMIGLIE TOSCANE SU 10 HA UN CANE O GATTO

Quasi sette famiglie su dieci in Toscana hanno un cane o un gatto. Sono infatti il 66,5% quelle che possiedono uno di questi animali domestici. Emerge da una indagine realizzata da Consodata – società del Gruppo Seat Pagine Gialle specializzata nei servizi per il marketing e diffusa oggi a Firenze. La media nazionale è 58,6%. “Il dato rilevato per le famiglie toscane – spiegano da Consodata – brilla soprattutto per la relativa maggiore presenza di felini, ma conferma nell’insieme la Toscana come regione amica degli animali”. A livello regionale – emerge sempre dalla statistica – il primato per la presenza di almeno un gatto va proprio alle famiglie toscane col 42,6%, seguite dalle friulano-giuliane 40,5% contro una media nazionale pari al 32,5%. Più della metà delle famiglie italiane, il 58,6%, possiede un cane o un gatto, con punte in Sardegna, Toscana e Friuli Venezia Giulia. “La presenza di bambini non conta più di tanto – analizza la società – Conta invece molto la semplicità e l’età, tant’é che cani e gatti sono proporzionalmente più diffusi tra le famiglie meno abbienti e numerose, e fra i single con meno di 30 anni”. In Sardegna, regione che guida la graduatoria, il 72,5% delle famiglie possiede un cane o un gatto. In Friuli Venezia Giulia il 67,8%, in Toscana il 66,5%, Lombardia 58%, Lazio 58,4%. Solo la Puglia scende sotto il 50% col 49,5%. “Avere un cane – dice sempre l’indagine – è solo questione di socialità, e non di reddito, livello di istruzione o bambini da intrattenere, tant’é che è più elevata nelle famiglie numerose (oltre 5 componenti, 53,5%) e con redditi bassi (47% fino a 20 mila euro). Avere un gatto, invece, vuol dire voler star bene in pochi. E la sua presenza è più elevata nelle famiglie poco numerose (single, 36,4%, e sino a 2 componenti, 34,9%), e più bassa in quelle con figli minori (23,6%)”. Consodata ha poi rilevato le scelte delle famiglie per l’alimentazione del proprio compagno a quattro zampe. Nel caso dei cani, ancora solida la percentuale di “padroni” che prepara in casa il cibo (31,3%) o che “passa” gli avanzi (18%), mentre gli alimenti pronti (secco e umido) superano di poco la metà dei casi. Per i gatti più del 36% delle famiglie ricorre a scatole di croccantini e più del 33% alle scatolette, mentre il cibo fatto in casa e gli avanzi non superano il 31%. (Fonte: ANSA).