Italia

CARD. ANTONELLI AI POLITICI: LA CHIESA NON CHIEDE PRIVILEGI MA SOLO LIBERTA’

«Certi leggi, come quella in discussione intorno alle coppie di fatto e alle unioni omosessuali, oscurano l’unicità della famiglia e del patto coniugale, promuovono la flessibilità affettiva, forse consona alla flessibilità del lavoro e alle esigenze della produzione e del consumo, ma contraria alla sicurezza affettiva e alle relazioni affidabili». Lo ha detto ieri il cardinale Ennio Antonelli nell’omelia della Messa in preparazione alla Pasqua con i cattolici impegnati in politica e gli imprenditori. L’arcivescovo di Firenze, che ha così ventilato l’ipotesi che certe spinte più che dalla cultura arrivino dal mercato, ha anche rivendicato alla Chiesa il diritto di parlare e ha ricordato ai cattolici che «il Magistero dei vescovi uniti al Papa è impegnativo e in certi casi vincolante».Facendo una «trasposizione della controversia tra Gesù e i giudei», Antonelli ha detto che «anche la Chiesa nella società secolarizzata subisce una contestazione laicista analoga a quella di Gesù: “Chi pretendi di essere?”. Il Magistero dei vescovi viene contestato dai media, dai politici e in parte anche dai cittadini. Si rimprovera ai vescovi di non rispettare la laicità dello Stato». Da qui le due risposte del Cardinale: la prima a tutti coloro che credono in un società libera e democratica, la seconda ai cattolici.La Chiesa è un soggetto rilevante della società civile e in quanto tale ha diritto come tutti di esprimere il proprio parere: «La Chiesa non chiede privilegi, ma solo libertà».«Per i cristiani cattolici – spiega l’arcivescovo di Firenze – c’è una seconda risposta che si colloca sul piano della fede» e che impegna e vincola al Magistero, anche se l’ultimo riferimento del cristiano resta quello alla propria coscienza, ma «la coscienza – dice Antonelli – è retta solo se prima si è conformata alla Parola di Dio».