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EUROPA, 50 ANNI: VERTICE DEI GIOVANI; LA DICHIARAZIONE FINALE

“Vogliamo un’Unione Europea che promuova i valori democratici e i diritti umani”, “la sostenibilità”, “lo sviluppo economico e la responsabilità sociale”; un’Ue “che si assuma le sue responsabilità nel nostro mondo globalizzato”. Ma, “per realizzare tutto ciò”, essa deve saper “adattare le sue strutture e le sue procedure a queste nuove realtà”. È il cuore del messaggio che i giovani europei hanno rivolto ai leader dell’Ue nel 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma, i quali, ricordano, “ci resero possibile crescere in un clima di pace e prosperità, democrazia e rispetto delle regole”. Il testo, presentato ieri a Roma a conclusione del primo vertice europeo della gioventù, dal titolo “Your Europe, your future”, è nato al termine di un percorso che, nei mesi scorsi, ha visto le delegazioni dei differenti Paesi europei confrontarsi a livello locale e nazionale, fino a giungere, nel corso del vertice, alla stesura di una dichiarazione comune. I giovani sottolineano, in primo luogo, l’urgenza di “una riforma delle istituzioni europee”, dove il parlamento abbia potere decisionale e “iniziativa legislativa”, e la Commissione divenga “un reale organo esecutivo europeo”. Queste riforme “richiedono una concreta legittimazione della Costituzione”, che secondo i giovani deve essere rivista e “ratificata il prima possibile” in una forma che “dovrebbe comprendere solo la 1a, la 2a e la 4a parte dell’odierno Trattato”. Sul piano dello sviluppo sostenibile, “tematica centrale nel futuro dell’Europa”, il documento richiama “il ruolo leader a livello internazionale” che spetta all’Ue, invitandola a “rafforzare le iniziative a favore dello sviluppo sociale, ponendo così fine all’estrema povertà, garantendo i diritti umani e assicurando il soddisfacimento dei bisogni umani essenziali”. Rientra all’interno di uno sviluppo sostenibile anche la riflessione sul cambiamento climatico, riguardo al quale il testo esorta l’Ue ad “adottare una politica energetica comune, basata sulla ricerca e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili”; ancora, si auspica “l’uguaglianza” tra uomo e donna, “la lotta contro ogni forma di discriminazione e la protezione dell’ambiente”.

L’istruzione, ricorda la dichiarazione, “è uno dei diritti umani primari e fondamentali”, e perciò spetta agli Stati membri “assicurare che ciascuno abbia accesso a ogni livello d’istruzione, indipendentemente dalla condizione economica, sociale e culturale di provenienza”. Come pure “l’Ue deve avere un ruolo guida ancora maggiore” a livello mondiale “nel promuovere i valori della pace, della sicurezza, della solidarietà e dell’eguaglianza”. Riguardo alla realtà socio-economica, il documento raccomanda di tener presenti i “diritti sociali fondamentali”, “all’interno di un contesto economico competitivo che porti a una giustizia sociale che include uguali opportunità e lotta a ogni forma di discriminazione”. In quest’ottica, i giovani europei richiamano la necessità “di un’occupazione equa e di qualità”, lo “sradicamento della precarietà del lavoro” e un “reddito minimo”, che permetta l’indipendenza ed eviti l’esclusione sociale. Infine, lo sviluppo della democrazia e della società civile, che deve passare attraverso il riconoscimento nei processi decisionali, da parte delle istituzioni, “dei giovani e delle organizzazioni giovanili”, scuole di “democrazia e cittadinanza attiva”. A tal proposito, conclude il testo, “un buon modo per incrementare la partecipazione dei giovani è l’abbassamento dell’età per votare a 16 anni”.

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