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ABORTO, SCIENZA E VITA DELLA TOSCANA: IL TRIONFO DELL’EUGENETICA

«Se sei concepito col solo sospetto di una malformazione hai una sola speranza: che il cuore della tua mamma, riuscendo a vincere inaudite pressioni esterne che spingono per la tua eliminazione, si commuova al pensiero del tuo vagito e ti ami, contro tutto e contro tutti, perché tutto e tutti sono contro di te». Lo scrivono in un comunicato congiunto i Comitati Scienza & Vita di Firenze, Pisa e Livorno, Siena, Arezzo, Lucca, Massa e Pontremoli, Casalguidi-Pt, a proposito delle vicende fiorentine e della decisione del San Camillo di Roma di far firmare alla mamma che abortisce una rinuncia alla rianimazione del feto.

I Comitati, ricordano il documento redatto nel febbraio 2006 a Firenze con le «Raccomandazioni» sulle cure perinatali, nel quale si «raccomandava di non procedere a cure intensive a feti sotto alle 25 settimane di vita». «Poco importa – commentano in proposito – se la letteratura e la casistica dimostrino che il progresso medico consente, oggi, la sopravvivenza di un bambino su quattro a 23 settimane e di 1 su due a 24 settimane». «Tutto questo non conta. La missione affidata è del genere “search and destroy” ed ha nel mirino ogni essere umano “non perfetto”, il cui destino è quello di essere soppresso anche in presenza di una diagnosi incerta. Vi è una sola moneta che, su un lato, reca l’effige dell’aborto e, sull’altro, quello dell’eutanasia. Due facce, appunto, di una stessa realtà: il trionfo dell’eugenetica in versione aggiornata».