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MINORI ABBANDONATI: AMICI DEI BAMBINI, PRIMO RAPPORTO SU SITUAZIONE IN ITALIA

“L’assistenza di un bambino in istituto costa allo Stato più del doppio dell’accoglienza in famiglia tramite l’affido, mentre le adozioni nazionali sono sempre più difficili. L’opinione pubblica è totalmente ignara del fenomeno dell’abbandono, i media ne danno una rappresentazione stereotipata. La scuola appare impreparata ad affrontare il problema”. E’ il quadro che emerge dal “Primo rapporto sull’emergenza abbandono in Italia” presentato stamattina a Roma nel convegno internazionale “Voci dall’abbandono”. Promossa dall’associazione “Amici dei bambini”, che si occupa anche dei minori abbandonati, insieme a gruppo Bnl(Banca nazionale del Lavoro) la ricerca multidiscipinare è stata condotta attraverso vari istituti di ricerca(Gfk- Eurisko, Eikon Etnolab, Università di Bocconi e Università Iulm). “Per un bambino in assistenza (istituto )- secondo i dati resi noti oggi – lo Stato investe 10.695 euro all’anno a fronte dei 5.200 investiti per singolo minore in affidamento”. Mentre per quanto riguarda i procedimenti avviati dai tribunali per i minorenni per dichiarare “adottabile” un bambino, la ricerca mostra “che dai 3200 procedimenti avviati nel 1995 si arriva ai 2.694 del 2002, mentre le dichiarazioni di adattabilità sono passate da circa 1500 nel 1997 ai 1080 del 2002”. “L’abbandono e la realtà degli istituti – secondo il “Primo rapporto sull’emergenza abbandono in Italia” – sono sconosciuti all’86% del campione degli intervistati: meno della metà percepisce infatti l’abbandono come assenza di relazioni familiari (che caratterizza appunto le strutture assistenziali per i minori) tanto che solo il 4% degli italiani campione associa l’orfanotrofio o l’istituto come situazione di abbandono”. Questi i dati relativi alla percezione del fenomeno dell’abbandono nell’opinione pubblica. “Il bambino nutrito, vestito, con istruzione scolastica – spiega la ricerca – non viene considerato abbandonato”. Una distanza dal problema nella sua globalità che secondo il Rapporto è fomentata anche dalla rappresentazioni dei mass media “che trattano il tema con un registro sensazionalistico e stereotipato in cui prevalgono situazioni come quelle degli orfani di guerra o dei bambini abbandonati nei cassonetti…”. “ E’ il senso di isolamento, invece il sentimento prevalente a caratterizzare invece il vissuto di chiunque, operatore, genitore adottivo o affidatario, figlio o operatore sociale, si trova a convivere con l’esperienza dell’abbandono. Condizione che appare a tinte forti soprattutto nel sistema scolastico, incapace di sostenere la famiglia”. Sir