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DENUNCIA FORUM TRAPIANTATI: STESSO RENE, SCARTATO A L’AQUILA BUONO PER PISA; MA L’ASSESSORE SMENTISCE

Un rene espiantato e giudicato non trapiantabile in un ospedale perché di cattiva qualità è stato nuovamente offerto, ma da un altro presidio, alla stessa paziente. L’episodio è stato denunciato dal presidente del Forum Nazionale Associazioni Trapiantati, Giuseppe Canu, oggi a Firenze, che ha annunciato l’ invio di una lettera per chiedere un incontro urgente al ministro della Salute, Livia Turco, “per capire come una cosa del genere possa essersi verificata e per riuscire ad individuare dove stia l’errore”.

La stessa lettera è stata inviata al responsabile nazionale dell’Organizzazione Trapianti, Alessandro Nanni Costa, ed ai responsabili delle organizzazioni delle due regioni coinvolte. La vicenda, di cui Canu dice di possedere la documentazione, ha per protagonista una paziente in dialisi, una donna di cinquant’ anni che vive al sud. All’ inizio del gennaio scorso, la donna è stata chiamata dal centro trapianti di L’ Aquila che segnalava la disponibilità di un rene. Quando la signora è arrivata nel capoluogo abruzzese l’ organo era già risultato di “cattiva qualità ” e quindi non trapiantabile. La signora si é quindi rimessa in viaggio verso casa. Quando stava per arrivare è stata nuovamente chiamata, ma questa volta da Pisa, da dove le si comunicava la disponibilità di un rene proveniente da L’ Aquila. Dalla richiesta di spiegazioni della signora sarebbe emerso che si trattava dello stesso rene che poche ore prima era stato giudicato non trapiantabile.

“Nessun rene proveniente dall’Aquila, e tanto meno di ‘cattiva qualità’, è stato trapiantato su pazienti toscani, né di nessun’altra regione. Airt, Cnt e Ott hanno fatto immediatamente tutte le verifiche necessarie e hanno appurato che l’episodio riferito dal signor Giuseppe Canu è falso. Ci riserviamo di adire le vie legali”. Così l’assessore Enrico Rossi smentisce, in una nota, quanto denunciato stamani dal presidente del Forum Nazionale Associazioni Trapiantati, Giuseppe Canu. Subito dopo la denuncia di Canu, Airt (Associazione interregionale trapianti), Cnt (Centro nazionale trapianti) e Ott (Organizzazione toscana trapianti) si sono immediatamente attivati per ricostruire la vicenda. “Il giorno 30 dicembre 2006 alle ore 11 – ha riferito nella nota il professor Franco Filipponi, direttore dell’Ott – vengono offerti dall’Airt alla centrale operativa dell’Ott due reni donati ad Avezzano (l’Aquila), e quindi proposti in offerta dall’Ocst (Organizzazione centro sud trapianti)”. I reni in questione sono stati offerti ai centri di trapianto renale della Toscana (Careggi, Pisa, Siena) e da tutti sono stati ritenuti non idonei sulla base della biopsia renale eseguita all’Aquila. Dalla biopsia (esame del tessuto) risultavano lesioni che li rendevano inidonei al trapianto. “I reni sono stati scartati – ha aggiunto Filipponi – e non sono stati impiantati su nessun paziente, né in Toscana né da nessun’altra parte. Tra l’altro, la signora citata da Canu non é in lista di attesa a Pisa, ma a Siena. Canu ha diffamato l’Ott, l’Airt, il Centro trapianti”. (ANSA).