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FURTI AD ANZIANI: SCOPERTA A FIRENZE BANDA IN TRASFERTA, 200 COLPI

Un’organizzazione specializzata in furti a persone anziane, raggirate e poi derubate in casa di denaro e oro. Una banda con base nel campo nomadi di Novara ma che avrebbe operato in trasferta – divisa in gruppi – in 34 città del Centro e Nord Italia mettendo a segno 200 furti, alcuni finiti in rapine. E’ quanto è stato scoperto con un’operazione condotta dalla squadra mobile di Firenze insieme a quella di Novara, coordinata dallo Sco. Sono 15 le persone arrestate oggi in esecuzione di misure cautelari, di etnia rom-polacca, fra cui 7 donne, alcuni parenti fra loro, accusati di associazione a delinquere finalizzata a furti, rapine, truffe e ricettazione. Indagati anche 3 italiani.

L’inchiesta, di cui è titolare il pm fiorentino Leopoldo De Gregorio, è partita nel 2005 da Firenze, città fra quelle interessate dai furti insieme a Venezia, Milano, Pavia, Bergamo, Verbania, Varese, Reggio Emilia, Torino, Como, Vercelli, Brescia, Udine, Bolzano, Trieste, Pordenone, Trento, Cuneo, Grosseto, Padova, Verona, Siena, Imperia, Biella, Bologna, Venezia, Modena, Genova, Livorno, Massa Carrara, La Spezia, Alessandria, Asti e Parma.

Le modalità dei colpi sarebbero state quasi sempre identiche. Secondo quanto spiegato, la vittima era avvicinata in strada, vicino a supermercati o uffici postali, ad agire spesso una donna che con fare rassicurante, presentandosi come un’incaricata di un ente pubblico, dell’Inps o altro, convinceva l’anziano a farla entrare in casa.

A commettere il furto erano poi complici della donna, che lasciava loro socchiusa la porta o faceva in modo di distrarre la vittima. Se la vittima si insospettiva il gruppo fuggiva, ma ci sono stati anche casi di rapine, come quando a Firenze, il 13 gennaio 2006, una donna fu aggredita. Per spostarsi i vari gruppi avrebbero usato auto intestate a due italiani, indagati insieme ad una connazionale che avrebbe procurato false polizze assicurative. A tradire la banda telefonate fatte, con un cellulare rubato, da uno degli indagati a parenti residenti in Germania e Polonia, paesi dove sarebbe finito parte dell’oro rubato: circa 50 i kg ‘esportati’.

“Quello che veniva messo in atto dai componenti del sodalizio è un crimine vigliacco – ha sottolineato il pm De Gregorio – che mina la fiducia dell’anziano di essere autosufficiente”. “Per questi reati – ha detto il questore di Firenze Francesco Tagliente – l’attività di prevenzione e di contrasto richiede il concorso di tutte le istituzioni al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica”. Tagliente ha poi ricordato la necessità che il cittadino si rivolga subito alle forze dell’ordine, se ha sospetti “su persone che suonano alla porta o offrono il proprio aiuto”. (ANSA).