TERRA SANTA: SETTIMANALI CATTOLICI (FISC), UN PROGETTO PER AIUTARE A RACCONTARE

“Non lasciare soli i cristiani in Terra Santa é una responsabilità alla quale non possiamo venire meno. Ci sono tanti modi per esprimere questa vicinanza, ad esempio i pellegrinaggi, e credo che il progetto Fisc per una collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme nell’ambito della comunicazione sia molto significativo”. Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ha aperto questa mattina nella città partenopea la giornata di studio sulla Terra Santa promossa dalla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc). L’iniziativa, ha spiegato don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc, rientra nell’impegno dei settimanali cattolici, grazie anche all’agenzia Sir, a “raccontare quanto accade in Israele e nei territori palestinesi per far sapere che questi non sono solo luoghi di conflitti ma anche di esperienze di dialogo, di pace, di speranza”. In questo senso, ha aggiunto Francesco Zanotti, vicepresidente Fisc, “intendiamo diventare promotori di un’opinione pubblica correttamente informata sulla Terra Santa”. Il progetto vuole sostenere la pastorale delle comunicazioni sociali del Patriarcato Latino di Gerusalemme mettendo a disposizione tecnologie e professionalità. In questa prospettiva, aggiunge Zucchelli, “ospiteremo nelle nostre redazioni giovani, seminaristi e operatori della comunicazione di Terra Santa”.

Antone Ballout di Betlemme e Nizar Habash di Ramallah sono i due giovani indicati dal Patriarcato Latino di Gerusalemme alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) per il primo stage di formazione che inizierà nei prossimi mesi presso le redazioni degli stessi giornali e il Sir. Nella lettera di presentazione dei due giovani, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale latino per Israele, scrive che questa iniziativa “é molto utile e corrispondente ai nostri bisogni attuali” anche perché rientra nel progetto di “creare un centro di informazione cristiana per tutte le Chiese cattoliche e possibilmente anche per tutte le Chiese in Terra Santa”.