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POVERTÀ: CARITAS INTERNATIONALIS E CIDSE, GRANDE MOBILITAZIONE DEI CATTOLICI PER SOLLECITARE I G8

Una grande mobilitazione dei cattolici del Nord e del Sud del mondo per chiedere ai governi, in particolare ai G8, di mantenere i loro impegni nella lotta alla povertà. E’ questo lo scopo della Campagna internazionale “Make aid work. The world cant’wait” – in italiano tradotta con “Prima che sia troppo tardi. I poveri non possono aspettare” – lanciata oggi a Roma da Caritas internationalis, che riunisce 162 realtà nazionali in 200 Paesi del mondo, e da Cidse, un’alleanza di 15 organizzazioni non governative di sviluppo che operano in Europa e Nord Africa.

La campagna, che culminerà nei giorni del G8 (6-8 giugno a Heiligendamm, in Germania), è stata presentata oggi a livello mondiale alla vigilia dell’incontro dei ministri delle finanze dei sette Paesi più industrializzati (G7). Principale strumento saranno le cartoline da firmare e inviare via posta o internet (sul sito www.make-aid-work.org) alla presidenza tedesca e ai rispettivi governi e, per la prima volta, anche ai governi del Sud del mondo, “che hanno anch’essi la loro dose di responsabilità”. Sono attese tra 500.000 e 1 milione di cartoline. Tutte le informazioni sono contenute in un kit scaricabile anche da internet. “E’ ora di dire basta alle promesse fatte e non mantenute”, ha detto Duncan MacLaren, segretario generale di Caritas internationalis.

“È uno scandalo che 121 milioni di ragazzi dei Paesi in via di sviluppo non possano ancora andare a scuola o che 4 milioni di africani non abbiano accesso alle cure per l’Aids – ha aggiunto poi Cristiane Overkamp, segretaria generale della Cidse -. Vogliamo una crescita degli aiuti allo sviluppo, che non siano concessi a condizioni politiche ed economiche dannose per i Paesi poveri, e che le risorse liberate dalla cancellazione del debito siano aggiuntive e non calcolate tra quelle destinate alla cooperazione internazionale. Vogliamo inoltre lottare contro la corruzione nelle amministrazioni pubbliche e nei settori privati. Vogliamo che i leader sappiano che i cattolici aspettano delle risposte”. Paul Samangassou, segretario esecutivo di Caritas Africa, ha citato alcuni esempi positivi, in Zambia, Uganda e Tanzania nei quali l’aiuto allo sviluppo ha funzionato bene. “Anche se molto lenti, i cambiamenti in Africa sono iniziati – ha affermato -. Dobbiamo continuare a mantenere alta la pressione sui governi”. Il calendario della campagna, che sarà poi presentata a livello nazionale dalle diverse Caritas e ong, prevede febbraio e marzo come periodo di preparazione e pianificazione delle attività, raccolta firme e invio delle cartoline nel mese di aprile, fine della campagna nel mese di maggio. (Sir)