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ISPETTORE RACITI UCCISO DA UNA PIETRA; RIUNITA LA GIUNTA DEL CONI

Un corpo contundente, forse un masso, lo ha colpito all’addome, procurando un trauma e la frattura del fegato: è morto così l’ispettore capo di polizia, Filippo Raciti, ucciso davanti allo Stadio “Massimino” di Catania. I suoi funerali saranno celebrati domani a mezzogiorno, nella Cattedrale del capoluogo etneo. Intanto, continuano le indagini: 29 persone sono state arrestate, tra cui 9 minorenni. Trovate anche, in un deposito, centinaia di bombe carta e di petardi. I gestori, 4 senegalesi, sono stati posti in arresto, ma nessuno di loro è accusato di omicidio. Sequestrate, infine, armi e droga in un appartamento del quartiere catanese di Librino. In cerca di soluzioni, la giunta del CONI si è riunita stamani: tra le direttive suggerite, c’è l’anticipo alla stagione 2007/2008 della richiesta di licenza per gli stadi e l’estensione delle norme di giustizia sportiva anche all’esterno degli stadi stessi. Infine, il CONI invita ad interrompere i “rapporti non virtuosi” tra allenatori, giocatori e dirigenti con le associazioni di tifosi. Domani, invece, vertice di governo. “Nessuna indulgenza di fronte alle violenze”, ha detto il premier Romano Prodi, mentre per il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, i responsabili saranno fermati, anche a costo di chiudere definitivamente con il calcio. Sulla stessa linea, l’Osservatore Romano, che ieri aveva parlato di un calcio ucciso a causa di una guerriglia insensata ed aveva auspicato un anno di stop, per riflettere ed agire efficacemente. (Fonte: Radio Vaticana)