A dieci anni dall’entrata in vigore dell’autonomia scolastica, quella di cui godono le scuole italiane non è ancora un’autonomia a 360°, soprattutto in ambito finanziario. È la denuncia venuta dal Convegno nazionale della Fidae (Federazione Istituti di Attività Educative), in corso a Roma (fino al 27 gennaio) sul tema: “Insieme per una scuola che promuova la persona”. Nonostante gli indubbi esiti positivi dell’introduzione dell’autonomia nelle scuole, tra cui la facoltà riconosciuta alle singole realtà scolastiche autonome di ideare, organizzare e gestire percorsi personalizzati mirati al successo formativo degli allievi, nella prospettiva di ridurre la dispersione scolastica e il disagio giovanile ha detto Piero Cattaneo, dirigente scolastico e docente di scienze della formazione all’Università Cattolica di Milano bisogna ancora concedere autonomia reale alle scuole e permettere che tale autonomia possa esser esercitata. In particolare, ha aggiunto il relatore, la sopravvivenza delle scuole paritarie è a rischio non solo a causa dell’urgenza dei finanziamenti: gli insegnanti non sono ancora, ad esempio, considerati a pieno titolo identici a quelli delle scuole statali, come dimostra la loro diversa posizione, rispetto ai colleghi, nelle commissioni per gli esami di Stato. Sir