Italia

TRATTA IMMIGRATI, MAXIOPERAZIONE CON 780 ARRESTI E OLTRE MILLE DENUNCE

Quasi ottocento arresti e oltre mille denunce, ma soprattutto l’individuazione di molti dei canali da cui passava la tratta degli esseri umani, spesso ragazze minorenni vendute nei loro paesi e costrette a prostituirsi in Italia, violentate e minacciate. Dopo quattro mesi di indagini e di attento controllo del territorio, l’operazione Spartacus ha permesso alla polizia di bloccare almeno in parte un fenomeno che lo stesso ministro Amato ha definito “ignobile”. E uno degli obiettivi dell’operazione era proprio quello: “la priorità sia per il ministero dell’Interno sia per il Dipartimento di Pubblica Sicurezza – dice il direttore della Direzione centrale anticrimine (Dac) Francesco Gratteri – è quella di intervenire su un reato che riduce in schiavitù le persone”.

Dei 784 arrestati e dei 1.311 denunciati, la quasi totalità sono stranieri (97% degli arrestati e 93% dei denunciati): nei loro confronti l’accusa è sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Persone che agivano quasi sempre in piccole organizzazioni. “Non c’é una regia comune – sottolinea il capo dello Sco Gilberto Caldarozzi – ma diverse organizzazioni, tra cui anche alcune di carattere familiare, con connotazioni più spontanee”.

Gli arresti, aggiunge Caldarozzi, sono stati preceduti da “una lunga attività di analisi, di monitoraggio del territorio, di intercettazione ambientale e telefonica, dallo scambio di informazioni con le polizie straniere”. E sono stati possibili grazie al lavoro “svolto in sinergia dalle questure, dalla polizia stradale e da quella ferroviaria”. Oltre agli arresti, il personale della polizia ha sequestrato 15 abitazioni utilizzate per far prostituire le ragazze, 4 locali notturni e 3 laboratori. A 45 ragazze, che con la loro collaborazione hanno dato una bella mano alle indagini, è stato concesso invece il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale. Le indagini non sono però concluse. “Sono in corso accertamenti – dice Caldarozzi – per vedere se ci sono collegamenti con le organizzazioni criminali italiane. Al momento non ci sono elementi ma è evidente che erano a conoscenza e tolleravano la situazione”.

La tratta, conclude Gratteri, “non è stata sconfitta – prosegue – ma sono stati individuati molti canali attraverso i quali si svolgeva. E dalle indagini in corso potranno emergere nuovi elementi per allargare il quadro e trovare coinvolgimenti a più altro livello”.(ANSA).