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NATALE: 300 A PRANZO COMUNITA’ SANT’EGIDIO A FIRENZE

In 300 hanno partecipato al pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio a Firenze, nella chiesa di Santo Stefano in Ponte Vecchio, offerta per l’occasione dall’arcidiocesi. Altri pranzi e iniziative della Comunità nelle città di Livorno e Pisa. A Firenze il cardinale Ennio Antonelli ha portato un saluto a tutti i partecipanti. Doni a tutti sono stati consegnati da artigiani e commercianti di Firenze dei comuni circostanti, mentre il pranzo è stato offerto da Guido Guidi per l’Ucid (Unione cristiana imprenditori). E’ stata anche donata a non pochi partecipanti al pranzo (senza fissa dimora, immigrati, che con Rom, anziani e altri amici della Comunità hanno preso parte al pranzo), la guida ‘Dove mangiare, vestirsi, lavarsi’, una bussola per orientarsi nei servizi di accoglienza e assistenza presenti in città, edita con il contributo dell’assessorato Politiche e interventi per l’accoglienza e l’integrazione del Comune di Firenze e dell’Ente Cassa di Risparmio. Quest’anno la guida è stata di nuovo aggiornata perché diverse notizie sono cambiate. E’ aumentato il numero dei centri diurni, cosa molto importante perché permette a molti, oltre che di usufruire di servizi quotidiani, anche di trovare quasi immediatamente di qualcuno con cui parlare e chiedere quello di cui si ha bisogno. Ma è anche aumentata la domanda d’accoglienza, sintomatica di una certa diffusa povertà. Nelle stazioni e nelle strade della città si assiste ad una presenza sempre più alta di persone che dormono all’aperto. Solo nelle stazioni è stato calcolato che dormano abitualmente non meno di 100 persone. Qui i senza fissa dimora sono soprattutto rumeni, zingari e non, tra cui molte donne a volte incinte e con bambini piccoli o piccolissimi. Pochi di loro parlano italiano, per cui è spesso molto difficile comunicare o capire le cose che chiedono. Non meno consistente è l’aumento del numero di italiani che trovano riparo nelle stazioni secondarie della città o in altri luoghi (piazze, portici, sottopassaggi). Altre persone che si incontrano per strada vivono negli stabili occupati un po’ in tutta la città. Secondo stime del Comune attualmente i luoghi occupati sono 14 per un totale di 3000-3500 persone, ma è probabile che altri trovino riparo in capannoni abbandonati o in vere e proprie baracche in periferia. (ANSA).