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Le Istituzioni: la Corte di giustizia dell’Unione europea

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea assicura il rispetto e l’interpretazione uniforme del diritto comunitario. È competente sulle controversie che possono sorgere tra gli Stati membri, le istituzioni comunitarie, le imprese e i privati. Nel 1989 è stato istituito il Tribunale di primo grado. La Corte di giustizia è garante del diritto nell’interpretazione e nella applicazione dei trattati.

Sede e composizioneLa sede della Corte di giustizia è a Lussemburgo. La Corte è composta da un giudice per ciascuno Stato membro. La Corte è assistita da 8 avvocati generali, il cui ruolo è di presentare pubblicamente e in modo imparziale conclusioni motivate sulle questioni sottoposte alla Corte. I giudici e gli avvocati generali sono nominati di comune accordo dai governi degli Stati membri per un mandato di sei anni rinnovabile, con un rinnovo parziale ogni tre anni. Si tratta di alti magistrati, di giureconsulti e di altre personalità aventi notoria competenza che presentano tutte le garanzie di indipendenza. La Corte e il tribunale eleggono ciascuno nel loro ambito un presidente per tre anni. RuoloA garanzia del rispetto del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei trattati, la Corte è dotata di ampie competenze giurisdizionali che essa esercita nel quadro delle varie categorie di ricorsi cui deve rispondere. Si tratta, in particolare, dei seguenti tipi di ricorso: il rinvio pregiudiziale; il ricorso per inadempienza; il ricorso per annullamento; il ricorso per carenza. Il rinvio pregiudizialePer garantire l’applicazione effettiva della legislazione comunitaria ed evitare le divergenze di interpretazione tra i tribunali nazionali, i trattati hanno istituito la procedura di rinvio pregiudiziale che, senza creare vincoli gerarchici, ha istituzionalizzato una cooperazione tra la Corte di giustizia e le giurisdizioni nazionali. Pertanto, nelle cause che rientrano nell’ambito di applicazione del diritto comunitario, i giudici nazionali, in caso di dubbio sull’interpretazione o sulla validità di tale diritto, possono, e spesso devono, rivolgersi alla Corte per interrogarla. Il rinvio pregiudiziale evidenzia chiaramente che anche le giurisdizioni nazionali sono garanti del diritto comunitario. Per questo motivo il sistema giurisdizionale comunitario è basato sulla fruttuosa collaborazione tra il giudice comunitario e il giudice nazionale. Il ricorso per inadempimento Tale tipo di ricorso consente alla Corte di controllare il rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi loro incombenti in virtù del diritto comunitario. Tale procedura può essere avviata sia dalla Commissione sia da uno Stato membro. Se l’inadempienza viene accertata, lo Stato è tenuto a porvi fine immediatamente. Il ricorso per annullamento Esso consente agli Stati membri, al Consiglio, alla Commissione e, a certe condizioni, al Parlamento, di chiedere l’annullamento di una disposizione comunitaria e ai privati di chiedere l’annullamento di atti giuridici che li colpiscono direttamente e individualmente. Questo tipo di ricorso fornisce quindi alla Commissione la possibilità di controllare la legalità degli atti delle istituzioni comunitarie. Se il ricorso viene giudicato fondato, l’atto contestato può essere dichiarato nullo e non avvenuto. Il ricorso per carenza Esso designa il caso in cui, in violazione del trattato, il Parlamento europeo, il Consiglio o la Commissione si astengono dal deliberare. In tale contesto, gli Stati membri, le altre istituzioni della Comunità e, a talune condizioni, le persone fisiche o giuridiche possono adire la Corte per far constatare tale violazione. Organizzazione dei lavoriLe cause sono registrate alla cancelleria e ripartite tra i giudici. Ogni fascicolo è seguito da un giudice e da un avvocato generale. Quando un giudice viene designato come giudice relatore, egli deve redigere una relazione di udienza che riassuma il contesto giuridico della causa e le osservazioni delle parti presentate durante la prima fase della procedura, che è scritta. Alla luce delle conclusioni dell’avvocato generale designato nella causa, il giudice relatore redige inoltre un progetto di sentenza che è sottoposto all’esame degli altri membri della Corte. La procedura davanti alla Corte comprende una fase scritta e una fase orale. Nel quadro dell’udienza pubblica, gli avvocati delle parti sono invitati a patrocinare dinanzi ai giudici e all’avvocato generale che possono interrogarli. Successivamente, l’avvocato generale presenta le sue conclusioni prima che i giudici deliberino e pronuncino la sentenza. Le sentenze della Corte sono adottate a maggioranza e sono pronunciate in udienza pubblica.

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