Ci inchiniamo in silenzio davanti a qualcosa di estremamente grande e nobile, come è grande e nobile dare la propria vita per soccorrere chi versa nella miseria non solo della povertà, ma anche della mancanza di diritto, di libertà e di pace. Con queste parole mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo ordinario militare per l’Italia ha ricordato il caporalmaggiore Vincenzo Cardella, morto in seguito alle ferite riportate nell’attentato dello scorso 26 settembre a Kabul nel quale perse la vita un altro militare italiano, Giorgio Langella. Saremo giudicati sull’amore ha detto l’arcivescovo celebrando oggi il funerale nella chiesa del comune casertano di San Prisco è l’amore il senso profondo dell’esistenza umana e Vincenzo ha compreso questo, lo ha intuito con la forza della sua simpatia e giovialità generosa ed amica. Essere là in quella terra lontana e martoriata era un atto di concreta vicinanza, di amore verso i poveri e i deboli. Alle porte del cielo il Signore Gesù ripeterà a Vincenzo le parole del Vangelo, vieni benedetto dal Padre mio’. Vivere in questo orizzonte ha concluso mons. Bagnasco è come respirare l’aria pura, è diventare luminosi e illuminare chi ci sta accanto.Sir