Italia

DOSSIER MIGRANTES: OLTRE TRE MILIONI DI ITALIANI NEL MONDO

Sono 3.2106.251 gli italiani nel mondo: i nostri connazionali “ormai da un secolo e mezzo, hanno dato l’avvio all’esodo più massiccio conosciuto in uno Stato moderno con circa 28 milioni di espatri”. L’Europa è il Continente con più presenze di nostri connazionali con il 60% seguita da America (34,4)%, Oceania (3,6%), Africa (1,3%) e Asia (0,7%).

Sono questi alcuni dei dati contenuti nelle anticipazioni – presentate questa mattina – del primo “Rapporto degli Italiani nel mondo 2006”, voluto dalla Fondazione Migrantes della Cei e realizzato dall’équipe del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes con la collaborazione di rappresentanti di diverse realtà sociali e della Chiesa impegnati a fianco dei nostri connazionali nel mondo: Missionari Scalabriniani, Acli, Inas-Cisl e Mcl.

Secondo il Rapporto – che sarà pubblicato in settembre – degli oltre tre milioni di italiani all’estero la Germania è il primo Paese di insediamento seguito da Svizzera, Argentina, Francia e Belgio.

La prima regione con il maggior numero di emigrati è la Sicilia seguita dalla Campania, dalla Calabria, dalla Puglia e dal Lazio. La prima provincia italiana per numero di emigrati all’estero è Agrigento seguita da Cosenza, Bari, Palermo e Napoli. Secondo il Rapporto i discendenti degli italiani nel mondo, con o senza cittadinanza, sono stimati dai 30 ai 60 milioni, con una concentrazione altissima in alcune nazioni a partire dall’Argentina e dal Brasile. Nei rapporti tra il mondo occidentale e quello musulmano si è ripetuto spesso che dopo l’11 settembre 2001 niente sarà più come prima. Qualcosa di simile si può dire, dopo il voto di aprile 2006, sul Rapporto tra gli italiani nel mondo e l’Italia, non solo perché i parlamentari eletti all’estero sono fondamentali per la tenuta del Governo e le decisioni da assumere sui connazionali all’estero, ma specialmente perché la loro elezione, supportata da una notevole partecipazione, è una via di non ritorno. La presenza di questi eletti servirà per inquadrare meglio gli italiani fuori d’Italia e servirà a superare i ritardi nei loro confronti, dovuti tra le altre cose a vuoti di conoscenza, superficialità d’analisi e mancanza di solidarietà”.

E’ quanto afferma la Fondazione Migrantes e il Comitato Promotore (Acli,Inas-Cisl, Mcl e Missionari Scalabriniani) del primo “Rapporto Italiani nel Mondo 2006” del quale questa mattina sono state date alcune anticipazioni nel corso di una conferenza stampa. Il Rapporto servirà “a sconfiggere la zona d’ombra che persiste nel paese nei confronti “dell’altra Italia” e spingerà le numerose collettività all’estero a consolidare i rapporti con la loro terra. A quel punto le due Italie, quella di chi è rimasto in patria o vi è ritornato e quella di chi vive all’estero, potranno meglio accordare i loro ritmi, diventando un’unica realtà, con notevoli benefici per tutti”.

Il “Rapporto Italiani nel Mondo 2006” – spiegano i promotori – è stato ideato per “attivare un processo di sensibilizzazione, che impegni quanti sono rimasti in Italia ad arricchirsi attraverso una conoscenza diretta e veritiera della vita di quanti sono andati all’estero. La lunga permanenza all’estero ha portato i connazionali ad assimilare modelli molto avanzati di convivenza, che potrebbero tornare di grande utilità anche al funzionamento sociale e politico italiano”. A loro volta gli italiani all’estero e i paesi che li hanno accolti “potranno conoscere di più l’Italia, il meglio del suo stile di vita e delle sue tradizioni, i progressi che ha fatto da quando era un paese di emigrazione povero fino a diventare uno dei paesi più industrializzati del mondo, per giunta con un grande fabbisogno di immigrati”. L’auspicio della Migrantes e di tutto il Comitato promotore è quello di “aiutare a riflettere seriamente sugli emigrati italiani e su quanto si può fare per loro e con loro. Questo sforzo aiuterà, senz’altro, l’Italia a diventare più credibile e apprezzata a livello internazionale”. Sir