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INFORMAZIONE: UCSI TOSCANA, MORATORIA CONTRO QUELLA DROGATA, BENE RIFORMA AUDITEL

Bene la riforma dell’Auditel, ma eliminiamo il monitoraggio sui Tg, un meccanismo che è in grado di condizionare ogni servizio giornalistico acuendo i pericoli di una informazione sempre più drogata. Lo afferma in un documento la sezione toscana dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana). “E’ davvero un fatto notevole – afferma la nota – l’atto di indirizzo sulla rilevazione degli indici di ascolto varato dall’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Nella sostanza viene infatti demolito l’attuale sistema che per la tv è affidato ad Auditel, società del monopolio Rai/Finivest. L’Autorità indica le linee per una radicale riforma del sistema aprendo una riforma che in tempi rapidi dovrà portare a un sistema migliore, più efficace. Come Ucsi Toscana riteniamo che questa fase transitoria debba essere colta da tutti i protagonisti per ridisegnare un sistema davvero alternativo capace di sottrarre la comunicazione radiotelevisiva a una pressoché esclusiva logica commerciale”.

L’Ucsi evidenzia “la necessità che sia proprio l’ informazione giornalistica a essere cancellata dai meccanismi di rilevazione degli indici di ascolto quantitativi o, almeno, dall’ossessione di una rilevazione come quella attuale che, come noto, è riferita addirittura alla dimensione del minuto per minuto: una dimensione che rappresenta, in concreto, un pesante condizionamento negativo per la libertà dell’informazione giornalistica. Come giornalisti, ma anche come cittadini, ci rendiamo infatti conto che esiste uno stretto rapporto di causa/effetto fra l’abbassamento qualitativo, e la omologazione verso il basso, di buona parte dell’informazione giornalistica fornita dalla televisione e i meccanismi seguiti nella rilevazione quantitativa degli indici. Il pericolo, bene avvertibile ogni giorno, è che notizie difficili, inchieste scomode, informazioni su fatti apparentemente lontani dalla immediata sensibilità del grande pubblico vengano sottovalutate o negate per compiacere le finalità, puramente commerciali, degli indici di ascolto quantitativi”.

“Riteniamo dunque necessaria una moratoria totale, anche di carattere sperimentale – conclude la nota – nella rilevazione degli indici di ascolto riferita ai tg e ai grandi contenitori di informazione giornalistica televisiva. Sarebbe utile una netta e coraggiosa separazione di generi fra informazione giornalistica e altre forme di comunicazione per lasciare solo a queste ultime le rilevazioni sulla quantità degli ascolti. In via subordinata la moratoria sulle rilevazioni di ascolto per l’informazione televisiva, se proprio giudicata impossibile potrebbe riguardare almeno la dimensione ‘minuto per minuto’, cioé quel meccanismo che adesso è in grado di condizionare ogni singolo servizio reso dai giornalisti acuendo i pericoli di una informazione sempre più ‘drogata’ dalla frenesia degli ascolti. Al termine della sperimentazione potrà essere aperta una fase di analisi, anche con gli interventi della categoria giornalistica e dei soggetti di cittadinanza attiva, circa i risultati raggiunti dalla moratoria stessa in modo da assumere decisioni definitive”. (ANSA).