La creazione di bio-banche e l’attribuzione di un profilo farmacologico a ogni paziente, sulla base del patrimonio di geni di ciascuno di essi. Sono due delle nuove frontiere della farmacogenetica, oggetto di un documento in materia approvato dal Comitato nazionale di bioetica (Cnb). A livello generale della ricerca in farmacogenetica – si legge nel documento, dal titolo Dalla farmacogenetica alla farmacogenomica, presentato oggi alla stampa – il problema fondamentale che si pone riguarda il controllo del flusso delle informazioni. L’ottenimento del consenso informato, la protezione della privacy e la garanzia della confidenzialità: questi, per il Cnb, i requisiti essenziali da tener presente in vista della creazione delle bio-banche, oggetto di uno specifico documento che sta elaborando il Comitato nazionale per la sicurezza e le biotecnologie. Il problema – ha fatto notare il genetista Demetrio Neri – si porrà soprattutto nel momento del passaggio dalla fase di ricerca a quella delle sperimentazioni cliniche. Tra le prospettive più promettenti della farmacogenetica, il Cnb segnala quella di somministrare il farmaco giusto, al paziente giusto, nella dose giusta, attraverso la costituzione di un profilo farmacologico su base genetica. Sir