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PAPPA REALE; 83% IMPORT CONTAMINATO ANTIBIOTICI; RICERCA PRESENTATA A FIRENZE; COLDIRETTI: SERVE ETICHETTA ORIGINE

Negli ultimi anni l’ 83% della pappa reale arrivata alle frontiere italiane risulta contaminata da antibiotici. E’ quanto emerso oggi a Firenze dai risultati di un’ indagine condotta dall’ Istituto zooprofilattico di Teramo e dell’Abruzzo e illustrati nel corso di un incontro nazionale intitolato “Pappa reale, un nutrimento da regine?” che ha visto la partecipazione di apicoltori, esperti ed operatori del settore. Come spiegato dal dirigente dell’Istituto Silvano Calvarese, negli tre anni, la pappa reale importata proveniente dalla Cina, che è il primo produttore mondiale con oltre un milione di chili ogni anno, “risulta pesantemente contaminata da cloramfenicolo, un pericoloso antibiotico che viene impiegato per forzare la produzione delle api e che in Europa è vietato da tempo perché genotossico”.

Un’indagine salutata con interesse dai produttori italiani che da tempo hanno lanciato l’allarme sui pericoli della pappa reale cinese e chiedono normative specifiche e l’introduzione in etichetta del paese di provenienza così come avvenuto recentemente per il miele. “In Italia – ha spiegato Lucio Cavazzoni, presidente del consorzio Conapi, una delle più importanti realtà del settore che produce il 20% del miele italiano – la pappa reale è priva di normativa e questo apre la strada a prodotti anche pericolosi. Per risolvere questo problema – ha continuato – abbiamo voluto certificare al 100% le nostre produzioni, dotandole di una vera e propria carta di identità, per garantire il consumatore da qualsiasi rischio di contaminazione”.

Secondo il presidente Conapi “é quasi un paradosso il fatto che l’Italia sia stato il primo paese al mondo che alla fine dell’800 ha scoperto e iniziato a produrre la pappa reale, e che oggi siamo costretti a mangiare quella cinese con rischi per la salute”. In Italia il consumo medio annuo è infatti di 400 quintali, ma solo il 3% è italiano e il resto del prodotto viene quasi interamente dalla Cina. La pappa reale, sostanza gelatinosa prodotta dalle api quale nutrimento delle loro regine, è un integratore naturale unico, indicato per i bambini o come ricostituente. “Gli usi e i consumi di questo energetico sono svariati – ha aggiunto Cavazzoni – basta pensare che la punta di un cucchiaino la mattina insieme al miele aiuta a prevenire i mali di stagione, mentre una dose di tre grammi basta a far restare svegli e lucidi per una intera notte”.

“Come già si fa per il miele è necessario estendere anche per la pappa reale l’obbligo di indicare sulle etichette il Paese di provenienza con l’obiettivo di facilitare i controlli”. E’ quanto chiede la Coldiretti alla luce dell’allarme lanciato dall’Istituto zooprofilattico di Teramo e dell’Abruzzo. L’allarme, ricorda l’organizzazione agricola, riguarda in particolare la presenza di cloramfenicolo, un antibiotico vietato in Europa e che sembra essere presente nella pappa reale proveniente dalla Cina, allo stato attuale primo produttore mondiale con oltre 1 milione di chilogrammi l’anno. Tuttavia, sottolinea la Coldiretti, a partire dal primo agosto del 2004 per effetto del Decreto Legislativo n.179/2004, “la parola ‘Italia’ deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale, mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Ue l’etichetta deve riportare l’indicazione ‘miscela di mieli originari della Ce'”. Se invece, precisa, “proviene da Paesi extracomunitari deve essere presente la scritta ‘miscela di mieli non originari della Ce’, mentre se si tratta di un mix va scritto ‘miscela di mieli originari e non originari della Ce'”.

Si tratta insomma, viene spiegato, “di una norma a difesa dei consumatori e degli apicoltori, fortemente sostenuta dalla Coldiretti che deve essere estesa anche alla pappa reale per evitare che sia spacciato come nazionale prodotto importato”. Quindi, conclude, di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono servono misure strutturali con un sistema di etichettatura obbligatorio che indichi la provenienza e l’origine di tutti gli alimenti, come elemento di trasparenza per produttori e consumatori e a garanzia della sicurezza alimentare”.(ANSA).