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DROGHE, 40 ORGANIZZAZIONI SOCIALI: «DISOBBEDIENZA CIVILE CONTRO UN PROVVEDIMENTO INGIUSTO»

Atti di disobbedienza civile contro “una legge ingiusta che punirà duramente persone trattate come criminali e non tutelerà l’interesse pubblico”: verranno organizzati dal cartello “Non incarcerate il nostro crescere”, che riunisce oltre quaranta organizzazioni nazionali dei servizi pubblici e del privato sociale (tra cui Cnca, Forum del Terzo Settore, Gruppo Abele, Acli, Agesci, Libera, Scs/Cnos dei Salesiani), scontente per l’approvazione, oggi in Senato, del maxi emendamento contro la droga.

Le organizzazioni si dicono “seriamente” preoccupate perché “verrebbe sancita, attraverso una legge nazionale, la possibilità per le strutture private di certificare lo stato di tossicodipendenza. Ciò significa che l’organizzazione che prende in carico la persona tossicodipendente è la stessa che decide chi si trova in tale situazione: insomma, un chiaro conflitto di interessi”.

Inoltre, il rinvio della definizione delle quantità sopra le quali potrebbe scattare l’accusa di spaccio, “comporterà innanzitutto un periodo di grande discrezionalità in cui ogni magistrato potrà decidere come meglio crede”. E una volta approvata la tabella, invece, “emergerà il problema opposto”. Ma soprattutto, affermano, la legge “dà un segnale simbolico deleterio e pericoloso ai nostri giovani: per gli adulti e le istituzioni tutte le droghe sono uguali, tutte saranno punite allo stesso modo, anche se non sono tutte pericolose allo stesso modo”.

Il Cartello si impegna perciò ad “attivare le Regioni, le cui prerogative sono state chiaramente lese e a iniziare a elaborare azioni di disobbedienza civile nei confronti di una legge ingiusta che, per cecità elettorale, minerà gravemente interventi educativi, di presa in carico e trattamento rivolti a persone che vanno aiutate e accompagnate e non stigmatizzate e condannate”. Sir