Una buona soluzione che risolve una questione grave nel nostro Paese: quella che riguarda la difficoltà ad esercitare la potestà educativa da parte dei padri. E’ il commento, rilasciato al Sir, di Francesco Belletti, presidente del Cisf (Centro internazionale studi famiglia) all’approvazione (ieri sera alle due Commissioni riunite del Senato: Giustizia e Speciale per l’infanzia), del disegno di legge sull’affidamento condiviso, che prevede che, in caso di separazione dei coniugi, i figli siano prioritariamente affidati ad entrambi i genitori; l’affidamento condiviso diventa così la forma ordinaria di affidamento dei figli minori di genitori separati, mentre l’affidamento ad un solo genitore viene degradato a soluzione da adottare solo in casi eccezionali. Per Belletti, è un segnale positivo il fatto che sia scelto il modello di corresponsabilità educativa, e che il Parlamento abbia riconosciuto priorità ad un tema così delicato per il vissuto delle famiglie. Per il Cisf, tuttavia, occorre fare ulteriori passi avanti con percorsi di accompagnamento per le coppie che attraversano momenti di difficoltà. Spesso, infatti, è la denuncia dell’associazione, crisi che potevano essere risolte diventano subito separazioni: di qui la necessità di azioni di supporto alle difficoltà di coppia, attraverso un’opera di prevenzione simile a quella prevista nella prima parte della legge 194, da portare avanti tramite l’azione dei consultori, della comunità sociale e di quella ecclesiale. Quando invece la separazione è una scelta consapevole e definitiva, conclude Belletti, servizi come la mediazione familiare dovrebbero fare in modo che le coppie non siano lasciate sole nel labirinto giudiziario. Sir