Italia

COMITATO DI BIOETICA: «LA DEVOLUTION NON CREI REGIONI DI SERIE B» PER LE NASCITE

Un “utile e pacato contributo super partes”: così Luciano Eusebi, del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), ha definito il documento “Aiuto alle donne in gravidanza e depressione post partum”, presentato oggi a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il testo è frutto del lavoro di quattro anni dei vari specialisti nelle discipline scientifiche ed etico-filosofiche che compongono il Comitato, una sorta di super-consesso culturale nazionale chiamato a valutare le diverse emergenze bioetiche che si presentano. Eusebi ha sottolineato che “il documento propone non solo la tutela della vita, ma anche della stessa donna che si può trovare in particolari momenti di difficoltà”. Da altri componenti del Cnb (oltre al presidente D’Agostino, Bompiani, Forleo, Casini, Battaglia, Binetti) sono venute precisazioni sulla esigenza non solo di “preferire la vita sempre”, ma anche perché la “devolution non crei regioni di serie B circa i centri per le nascite”.

Durante la presentazione del documento sulle donne in gravidanza, è stato annunciato un altro documento ancora in preparazione: “Bioetica e diritti degli anziani”. “Gli anziani oggi sono i super eroi del nostro tempo – ha detto Caporale anticipando alcuni contenuti del testo che necessita delle ultime approvazioni -. Essi si trovano ad affrontare situazioni complesse, circondati da luoghi comuni infernali, curati spesso in maniera impropria. Basti pensare che 15 su 100 ricette che li riguardano sono errate, che 150mila ricoveri l’anno sono dovuti a effetti secondari da farmaci inappropriati e che 8 miliardi di euro di sprechi si riferiscono a errori o esagerazioni terapeutiche”.

Caporale ha ricordato che nel documento emerge “l’importanza della parte spirituale nella vita dell’anziano”, sezione curata da mons. Elio Sgreccia. Francesco D’Agostino presidente del Cnb ha invece definito, a titolo del tutto personale, “l’eutanasia la peggiore risposta a un problema reale in quanto strumento grossolano”. “Ciò – ha aggiunto – a maggior ragione quando si arrivasse a proporla, come è stato annunciato, per i bambini”. Il Comitato italiano si pronunciò infatti negativamente sul protocollo olandese di Groninghen circa l’eutanasia pediatrica deprecando questa ipotesi. Sir