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PACE: AD ASSISI I 10 ANNI DELLA «TAVOLA DELLA PACE»

“Francesco, uomo stupendamente comunicativo, ha indicato nel dialogo rispettoso, aperto e schietto, uno strumento per crescere in umanità e convergere su valori/ideali condivisibili per un cammino più pacifico dell’umanità”: così p. Vincenzo Coli, custode del Sacro Convento di Assisi ha salutato i 350 partecipanti al ventesimo seminario della Tavola della pace iniziato oggi (fino al 14) nella cittadina umbra sul tema “Non c’è pace senza una politica di pace”.

La Tavola della pace nata dal coordinamento di associazioni, enti locali, organizzazioni e gruppi per il 50° anniversario dell’Onu, celebra in quest’occasione i 10 anni di esistenza dal seminario nazionale convocato il 13 gennaio 1996 con oggetto “Una Tavola comune della pace e della solidarietà”. “Un amore appassionato e maturo per l’uomo concreto; un atteggiamento intelligente, rispettoso e sobrio verso la natura come ambiente vitale; un’apertura gioiosa verso il Mistero che è alla radice della vita”: questi per Coli le condizioni indispensabili per la pace, condizioni che la Comunità francescana augura “siano vissute pienamente almeno in questi giorni, anche dai politici, così che tutti ne rimaniamo profondamente contagiati”. “Proprio perché convinti che la pace è un desiderio di tutti e un impegno di tutti, noi vescovi umbri abbiamo deciso all’unanimità la presenza alla Marcia della pace Perugia-Assisi e il sostegno al movimento pacifista. Come vescovo di Assisi da 25 anni, ho partecipato tante volte alla Marcia e ho notato come nel tempo ci si sia avvicinati con maggiore serietà a queste tematiche e con maggiore profondità di contenuti”. E’ il racconto di mons. Sergio Goretti, vescovo ancora per 20 giorni di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, nel suo intervento al 20° Seminario della Tavola della pace. “La pace è un bene primario – ha sottolineato mons. Goretti – senza il quale tutto è perduto. Mi infastidiscono i dibattiti che pretendono di trovare ragioni per legittimare la guerra: non ci sono ragioni che possano legittimarla”.

“Negli ultimi 20 anni – ha proseguito mons. Goretti -, i conflitti in corso, alcuni dei quali dimenticati, è stato calcolato abbiano provocato 20 milioni di vittime tra i quali 6 milioni di bambini. Sono stati impiegati per la guerra mezzi economici enormi che se impiegati a favore dell’umanità, avrebbero potuto risolvere il problema della fame. Si tratta di principi sui quali tutti conveniamo, ma che non trovano attuazione pratica”.

“Assisi – ha concluso mons. Goretti – è il luogo ideale per diventare tutti promotori di pace perché è la patria di Francesco, padre della fratellanza universale, riferimento per credenti e non credenti. Anche le ultime disposizioni sulla diocesi, hanno ribadito che Assisi è un luogo di incontro internazionale delle culture e dei popoli, con una Chiesa che valorizzi i talenti di ognuno facendo comunione intorno al vescovo”.Sir