La lotta contro il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro non si vince solo con la volontà politica, ma promuovendo una cultura di pace e di vita e chiedendo, in questa azione, la partecipazione e la collaborazione della società civile. Lo ha detto ieri l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Onu, mons. Celestino Migliore intervenendo a New York davanti alla Commissione Preparatoria della Conferenza delle Nazioni Unite per la valutazione dei progressi fatti in merito alla realizzazione del programma di azione per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti.Mons. Migliore ha sottolineato l’aspetto umanitario della questione. Ridurre drasticamente la domanda delle armi leggere ha detto richiede non solo una volontà politica ma una più attenta ricerca delle dinamiche che generano conflitti, crimini e violenza. Questo ci obbliga ad agire responsabilmente affinché si promuova una reale cultura di pace e di vita tra tutti i membri della società. Per affrontare la questione della domanda occorrono pertanto con urgenza adeguate norme internazionale e programmi ma anche l’implementazione di attività educative e di conoscenza con il coinvolgimento, tra le altre cose, della società civile. Secondo infatti il rappresentante della Santa Sede, la prevenzione e la lotta contro la proliferazione e il traffico delle armi leggere deve vedere la partecipazione e la cooperazione della società civile. Sir