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AD UN ANNO DALLO TSUNAMI, CARITAS INTERNATIONALIS: MEZZO MILIONE LE PERSONE AIUTATE

Circa mezzo milione di persone colpite dallo tsunami sono state assistite dalla rete Caritas di tutto il mondo durante la fase iniziale dell’urgenza, con contributi pari a 450 milioni di dollari. “Nonostante tutte le difficoltà, la risposta di Caritas allo tsunami ha salvato vite, dato speranza e aiutato a prevenire la violenza e l’attacco di epidemie”. È questa la conclusione del Presidente di Caritas internationalis (CI), Denis Viénot, intervenuto oggi a Roma alla conferenza stampa per lanciare l’opuscolo intitolato “Rebuilding Communities, Restoring Lives and Renewing Hope after the Tsunami” (“Ricostruire comunità, restituire vite e rinnovare la speranza dopo lo tsunami”), disponibile in inglese, francese e spagnolo. L’opuscolo presenta dati ed iniziative avviate dalla rete Caritas nei Paesi colpiti dal maremoto.

“È stato un successo – ha aggiunto Viénot -, ma resta ancora moltissimo lavoro da fare per garantire a coloro che sono stati colpiti un alloggio adeguato, mezzi di sussistenza sicuri e la pace, affinché ognuno possa far crescere la propria famiglia senza timori”. Nei dodici mesi successivi allo tsunami che ha devastato le comunità costiere in Indonesia, Thailandia, Sri Lanka e India, la Confederazione Caritas, “ha cercato di trasformare il disastro in un’opportunità per aiutare le persone colpite a ricostruire comunità più solide – ha affermato Viénot -. Sono stati compiuti progressi, ma resta molto lavoro da svolgere con cura e sensibilità tramite le Caritas locali e con l’aiuto della Confederazione. Saremo presenti a lungo nelle zone colpite dallo tsunami”.

In India, ad esempio, sono stati distribuiti cibo e articoli di prima necessità a 118.554 famiglie, sono stati costruiti 3.000 alloggi temporanei, è stata permesso ad oltre 2.500 pescatori e a 5.000 lavoratrici nell’industria della pesca di avere nuovamente un reddito, ci si è impegnati a costruire 17.000 nuovi alloggi e data formazione professionale a 8.000 persone.

In Indonesia, invece, oltre 250.000 persone hanno ricevuto kit non alimentari in tutta Aceh, 25.000 persone hanno ricevuto servizi medici nel territorio della scuola parrocchiale di Banda Aceh, saranno costruiti 2.000 alloggi provvisori, verranno ristrutturati l’ospedale di Banda Aceh e due ambulatori sanitari e altri 11 sono in fase di costruzione. Quasi 74.000 persone hanno potuto usufruire di migliorie nel rifornimento idrico e negli impianti sanitari, sono stati avviati programmi per la riabilitazione da traumi per 25.000 persone, c’è un impegno a costruire 20.000 alloggi a Aceh di cui 400 finiti e 3.000 in corso e avviata una distribuzione di sementi, arnesi e fertilizzanti per aiutare gli abitanti dei villaggi a ripiantare prodotti alimentari. Sono stati inoltre costruite 100 scuole antisismiche sull’isola di Simeulue.Sir