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PENA DI MORTE: AMNESTY INTERNATIONAL, APPELLO AGLI USA PER L’ABOLIZIONE

Un appello agli Usa perché pongano fine alle esecuzioni capitali. Viene lanciato oggi, Giornata mondiale contro la pena di morte, da Amnesty International, insieme a un’ampia coalizione di organizzazioni e gruppi per i diritti umani i cui aderenti si ritroveranno stasera (ore 17) di fronte all’ambasciata Usa a Roma per una fiaccolata di protesta. Una Giornata arricchita dalla notizia della grazia concessa a Robin Lovitt dal governatore della Virginia Mark Warner. Si ferma così a 999 la macabra conta delle esecuzioni negli States. “La pena di morte è inefficace e arbitraria e non ha potere deterrente nei confronti della criminalità – dichiara Fosca Nomis, vicepresidente della Sezione Italiana di Amnesty International – al contrario, produce più vittime e svilisce la società nel suo complesso”. Tra i messi a morte negli Usa nell’ultimo trentennio, “numerosissimi avevano difficoltà economiche, appartenevano a minoranze etniche e avevano avuto una difesa legale largamente o del tutto inadeguata. Molti soffrivano di ritardo mentale o erano minorenni al momento del reato: queste due categorie sono esonerate dalla pena di morte secondo gli standard del diritto internazionale. Molti prigionieri, inoltre, sono stati messi a morte pur in presenza di forti dubbi sulla loro colpevolezza; ad oggi, 122 persone sono state rilasciate dai bracci della morte perché ingiustamente condannate”.

Secondo Nomis per dire basta alla pena capitale “occorre che i politici a livello statale e federale dimostrino coraggio e leadership. Le vittime del crimine violento meritano rispetto, compassione e giustizia. La pena di morte non offre niente di tutto questo e rappresenta un fallimento politico”. Attualmente sono 121 i Paesi che nel mondo hanno abolito la pena di morte, mentre sono 75 quelli che la prevedono. La più parte delle esecuzioni avviene in Cina, Arabia Saudita, Iran, Vietnam e Usa.Sir