Il nostro obiettivo è di lavorare con i giovani, sul piano culturale, alla ricerca della verità sul tema centrale della vita umana. I positivi risultati che ogni hanno riscontriamo con questo concorso sono molto incoraggianti». Giorgio Gibertini, presidente dei giovani del Movimento per la vita italiano, è a Strasburgo per accompagnare i 300 vincitori del concorso L’uomo e la scienza, diciottesima edizione di questa iniziativa rivolta agli studenti del triennio delle superiori e agli universitari. Quest’anno hanno partecipato 22mila ragazzi di tutte le regioni: i trecento vincitori sono in visita per quattro giorni alle istituzioni europee. Ieri sera – spiega Gibertini – abbiamo avuto l’opportunità di assistere in diretta alla discussione al Parlamento europeo sula tema delle biotecnologie e della brevettabilità delle cellule staminali. Questo pomeriggio, invece, nell’emiciclo del Consiglio d’Europa, discuteremo un testo in dieci punti sui temi dell’integrazione europea, della difesa della vita, del rapporto tra scienza ed etica. Il rapporto tra costruzione dell’unità europa e promozione della vita è strettamente correlato – aggiunge Carlo Casini, presidente del Mpv, che accompagna i giovani a Strasburgo -. È un tema forte che sta emergendo progressivamente nel dibattito continentale, perché ci si rende conto che la politica non deve sottrarsi ai grandi principi etici. Lo stesso Casini aggiunge che in questi diciotto anni hanno partecipato al concorso oltre 400mila giovani e oltre 5mila hanno potuto far visita alle istituzioni comunitarie.L’attuale crisi della costruzione europea, manifestata tra l’altro dal congelamento della costituzione europea e dalla diminuzione di tensione verso l’unità, deriva anche dal prevalere degli interessi economici rispetto all’ideale di edificare uno spazio e una forza in cui ogni essere umano sia riconosciuto come portatore di una uguale dignità. Il documento che i 300 giovani vincitori del concorso L’uomo e la scienza indetto dal Movimento per la vita italiano stanno elaborando oggi a Strasburgo contiene un decalogo per l’edificazione di una Europa unita che metta in primo piano la persona umana, la sua dignità e i suoi diritti. Il testo, una volta approvato, verrà recapitato a tutti gli europarlamentari e ai vertici del Consiglio d’Europa. L’uomo e i suoi inalienabili diritti devono essere posti al centro della costruzione europea, vi si legge. Bisogna dunque riconoscere che l’essere umano è sempre uguale in dignità e diritti, dal concepimento alla morte naturale, quali che siano le sue condizioni di intelligenza, di salute, di razza, di lingua, di religione. Un altro punto del decalogo afferma: La scienza è una gloria dell’uomo se è a servizio dell’uomo. La scienza non è vera scienza, se come avvenuto tante volte nella storia viene utilizzata per uccidere l’uomo o trasformarlo in oggetto di sperimentazione utile ad altri. Il testo ritiene quindi inaccettabile la pretesa di utilizzare gli embrioni umani a scopi di ricerca scientifica o anche terapeutici, trattandolo come una cosa e non come un individuo umano vivente.Sir