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PACE: MARCIA PERUGIA-ASSISI (11 SETTEMBRE), AL BANDO GUERRE E POVERTÀ, RIFORMIAMO L’ONU

Una maglietta bianca per creare, camminando, “la fascia bianca vivente più lunga del mondo, simbolo dell’impegno mondiale contro la povertà” e tre oggetti simbolo sempre bianchi (un braccialetto in lattice, una fascia con la scritta ‘Stop alla povertà!’ ed uno zainetto equo e solidale): è ciò che caratterizzerà quest’anno la Marcia della pace Perugia-Assisi, che si svolgerà domenica 11 settembre, “una data significativa perché la più difficile e controversa del nuovo millennio” hanno detto oggi gli organizzatori nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è svolta a Roma.

La Marcia, organizzata alla vigilia del vertice dei capi di Stato delle Nazioni Unite convocato dal 14 al 16 settembre a New York (sulla lotta alla povertà e la riforma dell’Onu), è promossa dalla Tavola della pace, il Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani, la Coalizione italiana contro la povertà, la Campagna Onu del millennio ‘No Excuse 2015’, la Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale umbra ed oltre mille enti locali ed associazioni aderenti. L’iniziativa si inserisce, tra l’altro, nell’ambito della Giornata mondiale di mobilitazione contro la povertà.

Tre gli slogan di quest’anno: “Mettiamo al bando la miseria e la guerra”. “Riprendiamoci l’Onu”. “Io voglio, tu vuoi, noi possiamo”. La Marcia, come ogni anno, è collegata ad altre iniziative importanti, come la 6ª Assemblea dell’Onu dei popoli (Perugia, 8-10 settembre), la 2ª Assemblea dell’Onu dei giovani (Terni, 8-10 settembre) e l’Incontro degli operatori della comunicazione e degli operatori di pace (Perugia, 7 settembre) contro “un’informazione faziosa, falsa e parziale che semina odio, paura e violenza”.

La Marcia della pace, ha spiegato Flavio Lotti, coordinatore nazionale insieme a Grazia Bellini, “non è una routine, ma un percorso, un cammino di pace profondo raccordato con l’attualità, con la realtà che purtroppo è sempre più tragica, in un mondo sempre più affamato, disperato, violento e violentato”. I riferimenti sono alla strage di Beslan di un anno fa, il migliaio di morti ieri alla moschea di Baghdad e le vittime dell’uragano Katrina negli Usa. Ma soprattutto, ha detto Lotti, “sarà una marcia per denunciare il pesantissimo attacco contro l’Onu in corso da tempo, il fallimento della guerra al terrorismo”.

Facendo riferimento al coinvolgimento del governo italiano nelle operazioni militari in Iraq, Bellini ha aggiunto che “l’attualità di questi mesi ha dimostrato la tragica inutilità della guerra. Abbiamo proposte concrete per promuovere in Italia una cultura positiva della pace”. Sir