Italia

PISANU ALLA CAMERA: IL TERRORISMO BUSSA ANCHE ALLE NOTRE PORTE; ECCO COME DIFENDERCI

«Dopo gli attentati di Casablanca e Istanbul dissi che il terrorismo islamista aveva bussato alle porte dell´Europa. I fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione. Oggi, dopo le stragi di Madrid e Londra, debbo dire che quel terrorismo bussa anche alle porte dell´Italia e di altri Paesi europei». Lo ha detto oggi alla Camera il ministro dell’interno Giuseppe Pisanu che ha poi aggiunto: «Prego perché i fatti mi diano torto e, nello stesso tempo, sento l´obbligo di fare tutto il possibile per continuare a tenere ben salde le porte di casa».

Il ministro ha fatto il punto sulle indagini «sulla base di informazioni direttamente raccolte nel Regno Unito». Le esplosioni sono state quattro, «tre nella metropolitana, alle 8,50, e l´altra su di un autobus, circa un´ora dopo». Riguarda a qauest’ultima non è «ancora chiaro quale fosse il vero obiettivo», forse la «stazione bus e metro di Huston». Per quanto riguarda il bilancio degli attentati il ministro ha detto che «le vittime finora accertate sono 52, i feriti 764, tra cui due italiani già dimessi dall´ospedale; mancano ancora all´appello 66 persone tra le quali, come è noto, la nostra giovane connazionale Benedetta Ciaccia».

«Indipendentemente dalle diverse rivendicazioni finora diffuse – ha proseguito Pisanu, ricordando come la rivendicazione degli attenbtati di Madrid da parte di Bin Laden sia arrivata un mese dopo – numerosi elementi consentono di ascrivere gli attentati di Londra al terrorismo internazionale di matrice islamica». «Anche l´attribuzione ad Al Qaeda – ha aggiunto – sembra verosimile. Ma con questo nome si deve ora intendere, essenzialmente, una ideologia che strumentalizza l´islam e usa la violenza come mezzo ordinario di lotta politica. Più che di una organizzazione gerarchicamente ordinata con una vera e propria catena di comando, si tratta infatti di una rete mondiale a maglie autonome, rassomigliante ai moderni cartelli della droga piuttosto che ai partiti rivoluzionari dell´Otto-Novecento».

Sugli obiettivi perseguito dai terroristi Pisanu non ha dubbi: «esportare l´aggressione terroristica dalle tradizionali aree di conflitto etnico-religioso ai Paesi dell´Occidente… scegliendo obiettivi e tempi di intervento sulla base di analisi molto attente alle situazioni politiche, agli elementi simbolici, all´impatto emotivo e propagandistico». «I servizi britannici avevano messo in conto l´attentato e i suoi obiettivi, anche se ne ignoravano la tempistica e le modalità». Quello che è successo a Madrid e poi a Londra dimostra, come ha dichiarato Tony Blair « che “tutta la sorveglianza di questo mondo” non può impedire simili attacchi».

Dopo aver ricordato che negli ultimi mesi «le nostre attività di prevenzione e intelligence sono state incrementate per il profilarsi di nuove minacce terroristiche», e che oggi «le Forze di polizia vigilano su oltre tredicimila obiettivi sensibili, mentre 2.500 militari tutelano numerosi altri siti distribuiti in sessanta diverse province» Pisanu ha detto di aver emanato giovedì scorso alcune disposizioni nurgenti «per adeguare i livelli di allarme antiterrorismo» e ha auspicato che «nella sua autonomia, anche la magistratura» sia «più impegnata sullo stesso fronte» e «possa adottare forme appropriate di coordinamento, in attesa di più organiche decisioni del Parlamento».

Un fronte di particolare attenzione è quello dell’immigrazione clandestina «e specialmente dei flussi provenienti dal Corno d´Africa». A questo proposito Pisanu ha ribadito «il ruolo dei centri di permanenza temporanea: strutture previste dalla legge e rese indispensabili dagli accordi di Schengen, che il Governo intende potenziare, difendere e migliorare, dando ascolto e quanti vogliono risolvere il problema dell´immigrazione clandestina con intelligenza e umanità, ma anche con scrupolosa attenzione alla sicurezza e all´ordine pubblico». Ci si sta adoprando a vari livelli per dialogare con quelle «associazioni e istituzioni dell´islam moderato che vedono nel terrorismo un nemico comune».

Nell’ultima parte del suo intervento il ministro si è occupato «delle misure di carattere legislativo che sono state prospettate dal Comitato nazionale dell´ordine e della sicurezza pubblica», ribadendo subito il no «a leggi eccezionali», perché «non possiamo limitare la libertà dei cittadini per combattere i nemici della libertà. Se lo facessimo concederemmo loro una autentica vittoria». Possibilità di estendere alle attività antiterrorismo istituti quali i colloqui investigativi; permesso di soggiorno per motivi investigativi; unificazione della disciplina per le procedure di identificazione personale, portando a 24 ore; arresto obbligatorio in flagranza a tutti i delitti commessi per finalità di terrorismo internazionale, ivi compreso il possesso di documenti falsi; nominatività delle schede di telefonia mobile, così da realizzare un archivio degli utilizzatori; equiparazione del falso in documenti di identificazione a quello su atti destinati alla pubblica fede . Queste alcune delle “limitate modifiche” legislative illustrate dal ministro Pisanu lasciate «alla valutazione sovrana del Parlamento».

«Contro il terrorismo di matrice islamica – ha concluso Pisanu – dobbiamo evitare divisioni e ricercare, invece, orientamenti comuni e larga concordia politico-istituzionale», reagendo «con razionalità e compostezza, come si addice ad un paese civile, geloso dei suoi valori, dei suoi ordinamenti e del suo modo di vivere».

Blair: misure straordinarie contro il terrorismo