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IMMIGRAZIONE: MIOLI (MIGRANTES), «SI TROVINO FORMULE ALTERNATIVE AI CPT»

“Si faccia meno uso possibile” dei Cpt (Centri di permanenza temporanea per stranieri) e si trovino invece “formule alternative rispettose delle persone e della loro dignità”: è l’auspicio di padre Bruno Mioli, direttore dell’ufficio per la pastorale degli immigrati e dei profughi della Fondazione Migrantes, a proposito del dibattito in corso sui Cpt, i centri dove vengono ospitati gli stranieri appena entrati in Italia in attesa di accertamenti sulla loro posizione. Alcuni presidenti e amministratori regionali ne hanno chiesto ieri a Bari la chiusura, a causa delle dure condizioni di vita all’interno e perché fondati sull’idea repressiva di “detenzione amministrativa”.

“E’ sotto gli occhi di tutti che i Cpt hanno degenerato – commenta al Sir padre Mioli – e che non possono più essere l’unica risposta. Magari potessero essere aboliti! Purtroppo non si può parlare di illegittimità e illegalità costituzionale degli stessi, però se rimangono hanno bisogno di una profonda trasformazione che salvaguardi i diritti e la dignità delle persone”.

Per rendere più concreta la posizione di Migrantes – “che non intende essere neutrale e tanto meno di disimpegno”, precisa Mioli – vengono date alcune indicazioni: oltre alla garanzia di salvaguardia dei diritti, la richiesta che sia possibile nei centri “la presenza dell’associazionismo oltre che dell’Acnur”, che “il centro non sia risposta unica al problema della clandestinità, si rendano possibili misure alternative” e la “misura detentiva sia riservata ai casi più gravi, che renderebbero superfluo il progetto di aumentare di numeri e di capienza questi centri”.Sir