Italia

FUMERALI MILITARI MORTI IN IRAQ; MONS. BAGNASCO: «BEATI I MITI E I PACIFICATORI»

“Nei volti dei nostri caduti scopriamo la luminosità del Vangelo e sentiamo per loro echeggiare le parole di Gesù: ‘beati i miti, beati i pacificatori, beati gli affamati di giustizia…’”. Lo ha detto mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo ordinario militare per l’Italia nell’omelia dei funerali solenni dei quattro militari italiani morti nell’incidente aereo a Nassirya che si sono svolti oggi a Viterbo in un hangar dell’aeroporto militare Fabbri. “Il tenente colonnello Giuseppe Lima, il capitano Marco Briganti, il maresciallo capo Massimiliano Biondini e il maresciallo ordinario Marco Cirillo, mentre svolgevano con la consueta perizia e la nota generosità il loro lavoro sono ritornati all’improvviso alla Casa del Padre” ha affermato mons. Bagnasco che ha aggiunto “la loro giovane età, le loro responsabilità di vita fanno dire ‘troppo presto’. Ma il tempo non ha tempi determinati e la fragilità dell’umano esistere è esperienza universale”.

L’arcivescovo ha poi invitato i numerosi presenti, tra cui le più alte cariche politiche, civili e militari, a guardare ai familiari delle vittime ai quali si è rivolto con queste parole: “Sappiate, carissimi, che l’Italia intera vi è accanto e vi resterà con discrezione, stima ed efficacia. Lasciatevi sostenere dalla fede, fatelo per voi, per i vostri figli e fatelo anche per loro: essi vi chiedono questo. Pensiamo a loro e li crediamo nel seno di Dio”. E ricordando la figura di Giobbe, che “colpito dalla sventura si interroga sdegnato” ma che poi “comprende che il cammino terreno è un miscuglio di gioie e dolori” ha aggiunto: “al cospetto di Dio nessuno è straniero. Egli conosce ognuno per nome. Nei nostri quattro soldati vi era questa fede ed ora vedono ciò che hanno creduto. In loro emerge quell’indole tipica del nostro popolo che brilla in modo particolare in ognuno dei nostri militari, veri uomini di servizio e di pace. L’ammirevole senso del dovere, la fedeltà e l’umiltà con cui lo compiono, la discrezione ed il silenzio fino a schermirsi, il profondo rispetto di ogni persona, il sentimento semplice e radicato di Cristo e del Vangelo, la filiale devozione alla Madonna, l’attaccamento alla propria terra, agli affetti familiari e alla Patria, l’innata generosità di cuore sono alcuni tratti che delineano il volto umano e cristiano della nostra gente e che – ha concluso – spiegano la stima e l’apprezzamento che i nostri militari riscuotono ovunque: ovunque non si incontri la nebbia distorcente dell’ideologia. A loro vada il pensiero ed il cuore del Paese e della comunità cristiana”.Sir