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CONSIGLIO D’EUROPA: IL SALUTO DI BENEDETTO XVI

“Porto i saluti del nuovo papa, Benedetto XVI, che non a caso ha scelto per nome quello di uno dei patroni d’Europa”. L’arcivescovo Giovanni Laiolo, segretario per le relazioni con gli Stati, è intervenuto oggi a nome della Santa Sede al summit dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa (CdE) in corso a Varsavia. Laiolo ha ricordato che “già Pio XII nel 1944 aveva parlato della necessità di edificare la democrazia in Europa, che preservasse la dignità umana e i diritti per tutti i popoli del continente. Su questi temi hanno poi insistito anche Paolo VI e Giovanni Paolo II”.

Il vertice proseguirà fino a domani e prevede tre sessioni di lavoro: quella della mattinata era dedicata a “Unità europea, valori europei”. Su questo tema Laiolo ha affermato: “Il ruolo del CdE è stato essenziale e resta importante al fine di perseguire il bene comune e il rispetto delle identità nazionali. Occorre anche, nel cammino di integrazione europea, insistere sul valore della libertà di coscienza e di religione. Noi oggi abbiamo parlato di valori condivisi da tutti. Ma se si vuol rafforzare l’Europa, è necessario anche fare riferimento alla storia e alle radici comuni”, da cui trarre indicazioni e principi per costruire il futuro. Sul tema delle radici e del patrimonio storico dell’Europa hanno insistito molti dei 22 oratori della mattinata al summit del Consiglio d’Europa in corso a Varsavia. Aleksander Kwaœniewski, presidente della Polonia, aprendo i lavori del summit ha spiegato: “L’Europa ha un’eredità, l’Europa ha un’identità, l’Europa ha dei cittadini di cui possiamo essere fieri. Il Consiglio d’Europa deve proseguire sulla strada del dialogo e continuare a sostituire l’ingiustizia con i valori”.

Terry Davis, Segretario generale CdE ha invece affermato che “la sfida posta ai capi di Stato e di Governo è rispondere al quesito: a cosa serve il Consiglio d’Europa? Sono convinto che esso sia il futuro. L’Europa del futuro è un’Europa unita, sulla base dei valori della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto”, ossia i capisaldi dello stesso CdE.

Molti relatori si sono soffermati sui problemi comuni che l’Europa ha di fronte in questa fase, fra i quali il terrorismo (citato in quasi tutti i discorsi), il consolidamento dei principi democratici, la lotta contro il razzismo, la promozione del dialogo tra culture differenti e tra fedi religiose diverse, la creazione di un’economia in grado di “creare benessere diffuso”, mentre nel continente “restano evidenti le differenze economiche e sociali”.Sir