Italia

DEBITO ESTERO: CARD.TETTAMANZI, ‘L’ITALIA ONORI GLI IMPEGNI PRESI’

“Il primo debito è quello di onorare gli impegni presi”: è un invito preciso rivolto all’Italia dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, che è intervenuto oggi a Milano al convegno su “Debito estero. A cinque anni dal Giubileo” organizzato dalla Fondazione Giustizia e solidarietà. La Fondazione è l’iniziativa della Cei per dare continuità all’iniziativa dell’anno 2000, che portò alla cancellazione del debito verso l’Italia della Guinea Conakry e dello Zambia. Il cardinale Tettamanzi ha aperto l’intervento ricordando il bisogno della Chiesa italiana di “richiamare, ancora una volta, le forze vive del nostro Paese, operanti sia nella società civile che nelle istituzioni” ad una “rinnovata attenzione” sul tema della riduzione del debito estero, che definisce una “pesantissima forma moderna di schiavitù”. In particolare, ha precisato “l’ attesa è nei confronti dell’azione dello Stato italiano”: “L’Italia si colloca tra le nazioni più ricche del mondo e, proprio per questo, non può non avere una responsabilità importante nel definire le regole che governano le relazioni finanziarie tra i Paesi e nel mettere a disposizione delle popolazioni più povere le risorse finanziarie necessarie per migliorare le loro condizioni sociali ed economiche. Con gli altri Paesi ricchi, l’Italia si è impegnata a dare lo 0,7 per cento del suo Prodotto interno lordo come stanziamento minimo a favore della cooperazione allo sviluppo”. Per questo l’arcivescovo di Milano ha affermato che “il primo ‘debito’ è quello di onorare gli impegni presi”: “È dunque necessario che gli impegni siano mantenuti – anche perché, di fatto, l’Italia è ferma allo 0,15 per cento – e che, quindi, siano assicurate sollecitamente le cancellazioni del debito – con la garanzia che le risorse liberate vadano a beneficare i più poveri – e si provveda ad ulteriori e adeguate risorse finanziarie per l’aiuto allo sviluppo”.Sir