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60° ANNIVERSARIO MAUTHAUSEN, SCHÖNBORN: «OGNUNO DI NOI AVREBBE POTUTO ESSERE VITTIMA MA ANCHE CARNEFICE»
“Dio conceda che il male che ebbe fine 60 anni fa in questo luogo, non torni più”: lo ha detto ieri a Mauthausen il card. Christoph Schönborn, presidente della Conferenza episcopale austriaca, in occasione del 60° anniversario della liberazione dell’ex lager nazista. “Per noi appartenenti alle generazioni successive Mauthausen conserva un’altra esperienza spaventosa. Il colpevoli di questa devastazione non erano orde criminali qualsiasi. Non erano bestie, né ciechi fanatici di un’altra cultura, di un’altra religione, di un’altra civiltà. No: erano persone come noi. Con donne e bambini a casa, che amavano. Con sogni e aspirazioni come noi, con il loro albero di Natale, con i loro Schiller e Goethe nello scaffale. Carnefice e vittima erano indistinguibili. Né per il colore della pelle. Né per i lineamenti del viso. La linea di demarcazione tra bene e il male divise allora in due il nostro popolo, le famiglie, talvolta addirittura il proprio cuore. Ognuno di noi avrebbe potuto essere vittima ma anche carnefice. E niente può dirci con sicurezza da che parte saremmo stati allora e da che parte staremmo oggi”.