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APERTO IL CONVEGNO NAZIONALE FISC; MONS. GIORDANO (CCEE), ‘LA DIVISIONE FRA LE CHIESE OSTACOLO PER LA COMPRENSIONE DEL CRISTIANESIMO’

“La divisione fra le Chiese è uno degli ostacoli più grandi per una profonda comprensione del cristianesimo”. Lo ha detto questo pomeriggio mons. Aldo Giordano, segretario generale del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee), aprendo a Ravenna il convegno nazionale della Fisc (la Federazione che riunisce oltre 140 settimanali cattolici per un totale circa di un milione di copie) che sta riunendo fino al 7 maggio direttori di testata e giornalisti sul tema “Il dialogo ecumenico nella nuova Europa”.

Facendo un’analisi del trattato costituzionale europeo, mons. Giordano ha sottolineato la lista dei valori citati all’articolo 2 del testo che se da una parte sono “pienamente condivisibili” dall’altra mancano di chiarezza circa il loro fondamento, contenuto ed interpretazione. “Non è sufficiente – ha detto Giordano – una retorica sui valori. Nel nome dello stesso valore si possono sostenere posizioni del tutto contrarie: per esempio, la dignità umana viene citata sia contro l’aborto e l’eutanasia, sia a favore dell’aborto e dell’eutanasia”. Inoltre sui temi della bioetica e della famiglia, “il dialogo ecumenico è ancora lungo: sappiamo che oggi sono piuttosto le questioni etiche che complicano i rapporti tra le Chiese e comunità, piuttosto che quelle tipicamente teologiche-dogmatiche”.

Un altro punto che ha suscitato un grande dibattito è quello della possibilità di un riferimento esplicito a Dio o alle radici cristiane nel preambolo o nel testo del trattato. Sulla questione hanno influito numerosi fattori, non ultimo “una incomprensione di fondo del fatto religioso e cristiano” ridotto a “questione di privilegi” da difendere. Mons. Giordano ha concluso la sua analisi ponendo una domanda: “sarebbe sopportabile il fatto di avere un’Europa economicamente e politicamente unita con le sue Chiese e comunità ecclesiali divise?”. Sir