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TERRI SCHIAVO; CARLO CASINI (MPV): IMPEGNAMOCI PERCHE’ NEL NOSTRO PAESE CI SIA SEMPRE RISPETTO PER LA VITA

La vicenda di Terri Schiavo non è “solo americana” ma “riguarda tutto l’Occidente ‘civile’ dove si dibatte con sempre più insistenza sull’introduzione dell’eutanasia”. La sua storia conduce alle “estreme conseguenze” tale dibattito e “ne rende evidente la profonda disumanità e l’assoluta mancanza di rispetto dell’uomo e del suo diritto alla vita”. Lo ha detto questa mattina Carlo Casini, presidente nazionale del Movimento per la vita italiano, intervenendo ad “Unomattina” (Rai1) che ha dedicato uno spazio del programma al tema dell’eutanasia partendo dalla storia di Terri Schiavo.

“I telespettatori di tutto il mondo – ha detto Casini – hanno potuto vedere e quasi toccare con mano quanto quella donna sia capace di reagire, sia pure non coscientemente, agli stimoli esterni. E’ un essere umano che si trova ad attraversare una fase di estrema debolezza, in cui è più dipendente dagli altri, ma è vivo, pienamente vivo. Tanto vivo da escludere ogni forma di morte cerebrale”. “E la società, nella persona di un marito ansioso di liberarsi di un peso, – dichiara Casini – risponde a questo bisogno di accoglienza e solidarietà condannandola a morte nel modo più impietoso: lasciando che siano la sete e la fame a fare il loro decorso doloroso ed atroce. Arbitro di questa situazione è un giudice, la ‘longa mano’ della legge che dovrebbe avere come scopo la tutela di ogni essere umano e che invece si mostra capace di rivoltarsi contro i più deboli, nel nome di interessi economici e particolari”.“Non possiamo cambiare i cuori degli attori di questa vicenda – ha concluso Casini -, ma possiamo impegnarci affinché nel nostro Paese non ci sia posto per legislazioni che non abbiamo come scopo principale il più assoluto rispetto per la vita dell’uomo. Non sappiamo come si concluderà la vicenda di Terri, ma di certo, da ora in poi, nessuno potrà più, in onestà, ergersi a paladino dell’eutanasia senza che l’immagine della donna americana venga a turbare i suoi sonni”. (Sir)