Non spegniamo i riflettori sulle alluvioni in Sardegna. E’ l’appello della Caritas italiana, che si è attivata per portare vicinanza e sostegno alle popolazioni colpite dalla violenta alluvione dei primi giorni di dicembre nella zona orientale della Sardegna (il Nuorese, l’Ogliastra e le Baronie). Oltre alle cittadine di Villagrande Strisaili, nella diocesi di Lanusei e Galtellì, nella diocesi di Nuoro, sono stati colpiti i paesi di Torpè, Posada, Talana e Urzulei, tutti in provincia di Nuoro. Ingenti le conseguenze: tre morti. centinaia di case alluvionate, più di trecento persone ancora sfollate, gravissimi danni all’agricoltura e all’allevamento, interrotte molte vie di comunicazione. La solidarietà si è subito manifestata in varie forme. Le Chiese di Nuoro e Lanusei hanno celebrato il 19 dicembre una giornata di preghiera per le vittime, indicendo una colletta straordinaria; alcuni detenuti in regime di libertà nel carcere di Mamone (Nu) hanno rinunciato ai soggiorni di permesso per utilizzarli come giornate di lavoro per contribuire alla bonifica ed alla pulizia dei territori danneggiati dall’alluvione; i volontari della parrocchia di Villagrande strisaili e della protezione civile hanno preparato, per i primi dieci giorni, oltre 700 pasti al giorno. La Caritas italiana fin dal primo giorno ha espresso vicinanza nella preghiera alle Chiese locali. Si è posta a fianco delle diocesi di Nuore e Lanusei nella rilevazione dei bisogni e nell’individuazione delle prime azioni di solidarietà; ha fornito strumenti per il monitoraggio, tenendo informate tutte le Caritas diocesane sugli sviluppi della situazione ed ha messo a disposizione 100.000 euro. Sir