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PENA DI MORTE: IN TEXAS ENNESIMA ESECUZIONE; GLI APPELLI DI AMNESTY E COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO

Migliaia di persone hanno manifestato ieri sera a Roma e in altre 300 città di Italia e del mondo contro la pena di morte, “senza eccezioni o mezzi termini”. Ciò nonostante, le esecuzioni nel mondo non cessano. Proprio oggi in Texas una donna di colore, Frances Newton, condannata per omicidio nel 1987, deve subire l’iniezione letale, ma – come spesso accade in molti di questi casi – contro di lei ci sarebbero solo indizi e non prove concrete. Frances Newton (oggi ha 39 anni) è stata accusata di aver ucciso il marito e i figli ma si è sempre dichiarata innocente. Sarebbe la prima donna afro-americana ad essere giustiziata in Texas. In sua difesa si sono schierate numerose organizzazioni umanitarie. Amnesty international ha redatto una scheda ricostruendo nei particolari la vicenda giuridica della donna e promosso una petizione a livello planetario per chiedere al governatore del Texas, Rick Perry, di commutare la pena di morte e di fermare l’esecuzione.

Anche la Comunità di Sant’Egidio in Italia ha ricordato ieri sera al Colosseo la Newton nell’ambito della manifestazione contro la pena di morte. La Comunità di Sant’Egidio ha anche rilanciato in Italia un appello della Coalizione americana per l’abolizione della pena di morte (la “Ncadp”) in cui sempre via-email si può chiedere al governatore Perry di sospendere l’esecuzione. Secondo gli ultimi dati di Amnesty International (aggiornati al 22 settembre 2004) gli Stati Uniti hanno eseguito quest’anno 44 condanne a morte. Seguono la Cina con “almeno” 62 esecuzioni, l’Arabia Saudita con 17 e l’Iran con 15. Sono 78 i Paesi nel mondo in cui è in vigore la pena capitale. Contro la pena di morte si sono mobilitati anche i religiosi. Sempre la Comunità di Sant’Egidio fa sapere che 339 monasteri benedettini maschili e 60 monasteri benedettini femminili adottano nella preghiera ciascuno un condannato a morte. Sir