Italia
POVERTÀ: INDAGINE CARITAS, SEMPRE PIÙ GIOVANI, DONNE E IMMIGRATI
Chi sono oggi i poveri in Italia? Disoccupati, emarginati, migranti, analfabeti. Ma anche diplomati, famiglie monoreddito con più figli, pensionati. Sempre più giovani e sempre più donne, soprattutto tra gli immigrati. È quanto emerge dai dati Caritas rilevati dal Progetto rete nazionale dei Centri di ascolto e degli Osservatori delle povertà e delle risorse, che ha monitorato nel trimestre gennaio-marzo 2004 i centri d’ascolto di 72 diocesi italiane.
Sono stati elaborati i dati delle 11.696 persone che si sono rivolte ai centri: l’ 80% ha tra i 20 e i 60 anni; il 54% è costituito da donne. Sono numerosi celibi e nubili (33%), ma è più consistente la quota di coniugati (46,5%). Più del 15% sono senza fissa dimora, il 51,3% vive con dei familiari, il 27,2% con conoscenti, il 21,5% vive solo. Il 62,6% degli utenti non sono italiani e di questi circa il 40% è senza permesso di soggiorno. Significative poi le differenze tra italiani e stranieri.
I cittadini stranieri che ricorrono ai Centri d’ascolto sono più giovani (più del 90% ha tra 20 e 55 anni), in prevalenza donne (55,7%), in maggioranza coniugati (53,6%) e con un titolo di studio medio-alto. I tre quarti sono disoccupati, rispetto al 58% dei cittadini italiani. I pensionati sono il 13%, cioè uno su otto. Situazioni legate al reddito, al lavoro e all’alloggio, spesso interconnesse, rappresentano i tre quarti delle povertà dichiarate. Circa l’8% sono relative a problemi familiari, soprattutto separazioni e conflitti tra genitori e figli.