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ISLAM: PER UN MILIONE DI MUSULMANI IN ITALIA VENERDÌ 15 OTTOBRE INIZIA IL RAMADAN

Una lettera ai “cari fratelli e care sorelle” dell’Islam per comunicare ai centri islamici del Paese come vivere quest’anno il Ramadan. A diffonderla oggi è l’Unione delle Comunità islamiche in Italia (Ucoii) che già a fine settembre aveva indicato ai musulmani in Italia (circa un milione) le date di inizio e fine del Ramadan: il sacro mese (e il digiuno rituale in esso osservato) avrà inizio venerdì 15 ottobre, sarà di 30 giorni e domenica 14 novembre si svolgerà la ritualità della Festa della Rottura.

“Si annuncia Ramadan – scrivono i musulmani – nel mezzo di una tesissima situazione internazionale che ha drammatiche ricadute anche nella nostra vita di tutti i giorni. Notizie e immagini provenienti dai quadranti di crisi entrano nelle nostre case con il loro fardello di preoccupazione e angoscia. Il mostro della guerra celebra il suo feroce rituale di sangue e distruzione sotto i nostri occhi e non possiamo essere indifferenti. In questi drammatici frangenti l’arrivo del mese del digiuno, del mese del Corano, della misericordia e del perdono è già di per se stesso una prima grande benedizione del Generosissimo”. L’invito ai musulmani è di vivere questo periodo come un’occasione per “riscoprire l’amore per Allah e tutte le sue creature”.

“Il nostro augurio ai fratelli musulmani – dice al Sir il teologo Brunetto Salvarani – è che il ramadan sia un tempo di conversione e digiuno, di ravvedimento e preghiera, come è nella tradizione dell’Islam”. “Viviamo in un tempo – aggiunge Salvarani – in cui davvero si decide quale prospettiva di vita futura vogliamo dare ai nostri figli: se cioè vogliamo andare verso lo scontro tra le religioni o costruire un mondo dove il dialogo e l’incontro siano possibili”.

La situazione attuale rileva “due volti”: da una parte “si registra un aumento di sensibilità e esperienze di dialogo che ci sono, pur non facendo notizia”; dall’altra però “aumentano anche i fenomeni di diffidenza e chiusura che la situazione di crisi in Iraq e in Medio Oriente non aiuta”. Da qui un invito del teologo a “chi musulmano non è” affinché questo periodo di Ramadan dei musulmani possa rappresentare anche per noi un’occasione in più di incontro con l’alterità”. Sir