L’aumento dell’aspettativa di vita, che costituisce sicuramente una delle conquiste di questo secolo, viene letto spesso in una prospettiva negativa; invece, occorre parlare di una società nella quale ogni componente dà un contributo, costituisce una risorsa, e ogni fascia d’età abbia un ruolo indispensabile per lo sviluppo armonico di questa società. Ogni persona, infatti, a prescindere dall’età, va considerata come una risorsa per il suo apporto, personale e insostituibile, al progresso stesso della comunità in cui vive. È questa la prospettiva delineata dal Manifesto per la terza età’ presentato, oggi a Roma, alla stampa a cura del Settore adulti dell’Azione Cattolica italiana. Il Manifesto sarà al centro del convegno che inizierà nel pomeriggio con l’intervento della presidente nazionale dell’Ac, Paola Bignardi e si svilupperà sabato 29 e domenica 30 con le proposte di lavoro per/con gli anziani’ – negli ambiti formazione/famiglia/socio-politico/salute – delineate dai vice presidenti nazionali del Settore adulti di Ac, Francesca Zabotti ed Ernesto Preziosi. L’anzianità come fenomeno di massa’ – si legge tra l’altro nel manifesto’ – ha alterato profondamente equilibri millenari. Ne consegue la necessità di rimettere in discussione la struttura economica, l’organizzazione sociale, la visione del ciclo della vita, il sistema di relazioni interpersonali e intergenerazionali per non identificare gli anziani come problema, ma fare attenzione che non sia il contesto in cui vivono gli anziani a creare problema. Sir