Il più grande problema che condiziona il futuro della nostra amata nazione: così il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, ha definito la questione demografica, a cui ha dedicato circa metà della parte italiana della sua prolusione, in apertura della 53ª Assemblea generale dei vescovi italiani. Tra tutte le questioni che il nostro Paese deve affrontare, la questione demografica è senza dubbio quella che maggiormente esige un impegno concorde e prolungato nel tempo, al di là degli interessi contingenti e di ogni divisione politica, ha ribadito il cardinale lanciando un appello a coloro che condividono con la Chiesa la capacità e la responsabilità di proporre stili di vita e di forgiare modi di sentire e comportamenti – in particolare gli uomini di cultura e gli operatori della comunicazione – affinché investano le loro migliori risorse nel sostegno della famiglia e nella formazione delle nuove generazioni, o almeno non lavorino in senso contrario. I figli non sono soltanto una scelta che riguarda i loro genitori, ma un bene e una necessità essenziale per l’intero corpo sociale, è la tesi di fondo di Ruini, per il quale non è soltanto legittima ma urgente e doverosa una più organica politica a favore della famiglia, fatta di una intera gamma di misure concrete, tra cui: una adeguata ripartizione del carico fiscale, una politica della casa accessibile per le giovani coppie, un incremento sostanziale dei nidi d’infanzia e delle scuole materne, un forte impegno per ridurre la disoccupazione giovanile e un approccio al lavoro femminile capace di coniugare sul serio la necessità di tale lavoro, per la realizzazione della donna e per lo sviluppo della società, con la vocazione essenziale della donna alla maternità. Sir