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SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO: FONDAZIONE ZANCAN, NEL 2003 SONO STATI AVVIATI 17.930 VOLONTARI, PER LO PIÙ DONNE

“Motivati, soddisfatti, utili alla società”. Sono i giovani del servizio civile volontario (per lo più ragazze) fotografati da una ricerca della Fondazione Zancan di Padova presentata questa mattina a Roma. “I questionari sono stati mandati anche ai responsabili dei progetti e agli enti – spiega Tiziano Vecchiato, direttore scientifico della Fondazione. Su 2.207 giovani in servizio nel 2002 hanno risposto alle domande della prima fase in 419 (il 19%) e a quelle della seconda, al termine del servizio, in 294 (il 70%). A questo si aggiunge il 69% degli enti. Un campione molto rappresentativo”. Si tratta in grande maggioranza di donne (91,8%), 23 anni in media, 2 su 3 studentesse (quasi il 50% è iscritto all’università), per metà del Sud. “Il 70,3% appartiene a un’associazione – prosegue Vecchiato – e il 90% risiede nel territorio in cui presta servizio”.

Le motivazioni principali della scelta sono due: “la possibilità di crescita umana e di vivere un’esperienza nuova”. Ma queste ragazze, che lavorano in media 30 ore la settimana, al termine del servizio “lo ritengono utile per ripensare le scelte professionali (58,2%) e le scelte di vita (58,9%). La visibilità sociale di questa nuova figura non è ancora completa. Solo una metà (53,6%) dice che gli utenti sanno che si tratta di un volontario in servizio civile”. Il punto più critico riguarda la formazione, per certi versi “ancora burocratica o scolastica”. Non tutti, infatti, fanno un corso di formazione iniziale (il 35,6% non l’ha fatto) e solo il 33% dichiara di aver svolto un tirocinio. Il 53,8% acquisisce le competenze sul campo. “Il 73,6% – conclude Vecchiato – ritiene che gli aspetti positivi superino di molto quelli negativi. La percentuale di ragazze che svolgono il servizio in un ente religioso è del 22,3%”. “Il modello di Servizio civile volontario è occasione di cittadinanza attiva e di introduzione di forti elementi di solidarietà nella società italiana. Il nostro obiettivo è di avere 50-60 mila volontari. La questione aperta è però quella finanziaria. Il compenso dei volontari è 5 volte quello degli obiettori e lo stanziamento annuo è di soli 119 milioni di euro a fronte di una spesa prevista per il 2004 di 269 milioni”. A parlare è Massimo Palombi, direttore generale dell’Ufficio nazionale per il servizio civile, intervenuto alla presentazione della ricerca. I numeri di quest’anno parlano di “37.800 volontari e 30.000 obiettori” e già si prevede che il prossimo bando di settembre 2004 favorirà l’ingresso di 12 mila giovani, “o anche di più”. “I problemi ci sono, non possiamo negarlo – sottolinea Palombi. Intanto aspettiamo l’approvazione al Senato del progetto di legge e il confronto con le Regioni. Abbiamo chiesto che il loro ingresso sia spostato da giugno a dicembre perché siamo preoccupati che in qualche modo la qualità possa risentirne”. Un nodo importante su cui si lavora è la valenza nazionale del servizio: “I dati ci dicono che la maggior parte delle ragazze sono del Sud. Ma faremo ogni sforzo per mantenere e sostenere la grande tradizione di volontariato del Nord. L’esito delle adesioni del Centro-Nord è comunque confortante”. Nel 2003 i posti messi a bando sono stati 27.085, i volontari avviati 17.930 (il 48% provenienti dal Sud, il 30% dal Centro, il 22% dal Nord), i progetti 2.085, gli enti coinvolti 1.368. Il 52% dei giovani ha svolto servizio nell’ambito dell’assistenza, il 35% in cultura ed educazione, il 10% in ambiente e protezione civile. I progetti avviati nel 2003 all’estero sono stati 55. La regione del Nord con più volontari in servizio civile è il Piemonte con 1.100 ragazzi, seguita dall’Emilia Romagna con 930 e dalla Lombardia con 828.Sir