Vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie minacciati nel loro diritto di mantenere un’occupazione stabile che garantisca un futuro sereno e dignitoso e convinta solidarietà alle azioni intraprese in difesa dei posti di lavoro. È quanto esprimono i vescovi dell’Umbria alla notizia della chiusura del Reparto magnetico dell’Ast (Acciai speciali Terni) decisa dalla Thyssen Krupp, con conseguente messa a rischio di circa 1000 posti di lavoro. In una nota, i vescovi umbri hanno rivolto un pressante appello al Governo nazionale, alle Istituzioni regionali e locali, alle parti sociali e alla stessa multinazionale tedesca affinché le necessarie trattative siano improntate non a parametri esclusivamente utilitaristici ma orientate secondo coscienza ad un’attenta valutazione della situazione, avendo ben presente che revocare i licenziamenti e salvaguardare l’occupazione è prima di tutto una responsabilità morale non eludibile specialmente quando assume certe dimensioni e diventa una vera calamità sociale, anche perché il Reparto ha notevoli capacità produttive e di mercato. Nel contempo, i vescovi hanno sollecitato le Istituzioni regionali e locali e le parti sociali a prendere consapevolezza che, in una situazione di economia globalizzata, occorre affrontare i problemi, con le potenzialità e le distorsioni che presentano, in un modo qualitativamente nuovo. Tale riflessione, da fare anche con le azioni e le modalità previste dal Patto per lo sviluppo dell’Umbria, non può non interessare lo sviluppo e la qualità del sistema delle imprese a livello regionale e locale.Sir