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TOSSICODIPENDENZA: CNCA, «LA LEGGE DEVE EDUCARE PIÙ CHE PUNIRE». UN DOCUMENTO DEL VOLONTARIATO

Una legge che sembra più ispirata da “ansia punitiva e di affermazione etica che da un reale aiuto o confronto con la realtà e i fenomeni di cui si dovrebbe occupare”, una legge che “non tiene conto della loro enorme diffusione o dell’evoluzione dei vari stili di consumo, abuso e dipendenza – in particolare nel mondo giovanile -, ma soprattutto non si confronta con l’ampio sviluppo di un sistema di intervento che buona parte dell’Europa ci invidia”. E’ questo il giudizio sul ddl Fini in tema di droga contenuto nel documento “Non incarcerate il nostro crescere. Educare non punire, per una politica dell’ascolto” redatto da numerose organizzazioni di volontariato impegnate nel settore tossicodipendenze. Il testo verrà presentato a Roma martedì 4 febbraio (Palazzo Marini, ore 12). Altre iniziative analoghe seguiranno in diverse città. “L’obiettivo dei promotori dell’iniziativa – si legge in una nota del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) – è quello di dar vita a un cartello che per ampiezza e respiro richiami “Educare, non punire”, uno dei momenti più alti della mobilitazione della società civile nei confronti della politica. Un’esperienza che, tra l’altro, contribuì significativamente alla cancellazione delle parti più repressive della cosiddetta legge Jervolino-Vassalli”.Sir