Un numero verde a livello nazionale per dare assistenza telefonica a situazioni di difficoltà, iniziative di aggiornamento per operatori delle agenzie di gioco (casinò, tabaccheri, ricevitorie, sale giochi, bar), una rete di referenti in ambito istituzionale, privato-sociale e libero professionale. Queste sono alcune delle proposte, in materia di gioco d’azzardo, contenute in un appello alle istituzioni perché “riconoscano i potenziali di rischio collegato al diffondersi di tali comportamenti in fasce d’età tradizionalmente non esposte”. Sono state elaborate dall’Associazione degli ex-giocatori d’azzardo e delle loro famiglie (A.git.a), nata tre anni fa e con sede a Campoformido (Udine), dove si è svolto il 13 dicembre il quarto convegno nazionale sul tema “Auto aiuto e terapia per giocatori d’azzardo e le loro famiglie in Italia: esperienze e prospettive”. Per la realizzazione di questo programma l’associazione propone anche di destinare “un’adeguata quota dei fondi rappresentati dalle vincite non riscosse, unitamente a pari contributo da parte dei gestori di attività di gioco, ridistribuito in misura proporzionale al mercato nazionale di gioco rappresentato dai diversi gestori”. L’A.gi.ta. richiama anche l’attenzione sul fenomeno del video-poker e delle sale bingo, che “richiede urgenti atti normativi per contenerne i potenziali di rischio”. Dai dati diffusi durante il convegno risulta che l’80% della popolazione italiana “dedica attenzione al gioco d’azzardo” e nell’1-3% degli italiani questo diviene “patologico”, con problemi che ne conseguono nella vita personale e familiare. Sir