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DIVORZIO VELOCE: BELLETTI (CISF), UNA VITTORIA A METÀ

Il no al cosiddetto “divorzio veloce”(cioè la riduzione del tempo della separazione da tre a un anno), sancito oggi dal voto della Camera per pochi voti di scarto (218 deputati contrari, 202 favorevoli, la maggioranza richiesta era di 211), è “lo specchio della situazione italiana, in cui si scontrano due culture”. A parlare al Sir di una “vittoria a metà” è Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia), secondo il quale in materia di divorzio e di coppie di fatto “si scontrano in Italia due culture: quella di cui sostiene che le azioni vadano regolate dalle leggi e quella di chi considera le relazioni umane totalmente autonome e private”. Anche se, prosegue l’esperto, “non è auspicabile che le coppie siano ‘tenute insieme’ in virtù di una legge, è vero che una legge può aiutare a prendersi più tempo per decidere, visto che non tutte le gravi crisi portano necessariamente ad interrompere un rapporto”. Il “no” di oggi, in questa prospettiva, “è un segnale che qualcosa sta cambiando nel pensiero della gente e anche nel Parlamento, due mondi che non sempre coincidono”. Dall’altra parte, puntualizza però Belletti, “la vittoria di stretta misura testimonia che ci sono ancora problemi aperti nell’universo delle relazioni in difficoltà, perché la cultura dominante ha fretta di chiudere i ‘rapporti che non vanno’ e mostra insofferenza per i vincoli”, rifiutando realtà come la “mediazione familiare” e spesso anche le diverse forme di “aiuto” (come i consultori) alle famiglie in crisi. Di qui la necessità, conclude l’esperto, di “fare un grande lavoro sulla ‘relazione’, partendo dalla ‘microrealtà’ che il vissuto di ogni storia porta con sé”. Verrà presentato a Venezia, il 29 ottobre, l’ottavo Rapporto del Cisf, sul tema “Famiglia e capitale sociale nella società italiana”. Sir