La Caritas italiana “segue con partecipazione le vicende delle comunità, delle famiglie e delle persone colpite” dalle alluvioni dei giorni scorsi nel Nord del paese , e ha già messo a disposizione 50 mila euro per le “prime necessità” delle persone e famiglie, in stretto contatto con le realtà ecclesiali locali. E’ quanto si legge in una nota, in cui la Caritas fa notare che “restano aperte situazioni di emergenza”: in Friuli, la regione più danneggiata, la gente è stata sfollata ed ospitata dai parenti, mentre circa 80 persone sono attualmente alloggiate nella caserma “La Marmora” di Tarvisio. Ringraziando “tutti i volontari che si attivano assiduamente e affiancano l’opera della protezione civile nel servizio alle persone sfollate e tutte le famiglie dei paesi vicini, che hanno offerto ospitalità”, il direttore della Caritas di Udine, don Luigi Gloazzo, ricorda che “non c’è bisogno di appelli per vestiario o generi alimentari: la Caritas della parrocchia di Tarvisio è in grado di rispondere alle necessità e urgenze degli attuali ospiti, coadiuvata dalla Croce Rossa locale, dagli scout e dalla protezione civile che provvede ai pasti”. Don Gloazzo, inoltre, esprime la sua solidarietà “con la gente e i sacerdoti dei paesi della Lombardia e del novarese che hanno sperimentato la medesima situazione di dolore”. Oltre a gestire, nell’immediato, la fase di emergenza, la Caritas locale sta mettendo a punto un programma di “interventi di solidarietà” che si legge nella nota coinvolgerà le parrocchie della diocesi di Udine per progetti di ripristino e di accompagnamento nel percorso di ritorno alla “normalità”.Sir